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Tiziano Ferro a Radio Deejay: “Ho scritto il mio libro a Starbucks”

scritto da Alice Ziveri

Le ospitate da Linus e Nicola Savino a Deejay chiama Italia sono sempre fra le più spassose da ascoltare, e lo diventano ancora di più se dall’altra parte c’è un soggetto come Tiziano Ferro. Con la sua auto ironia e la battuta sempre pronta, Tiziano riesce sempre a rendere divertenti le sue interviste, dando loro l’appeal di veri racconti, e non solo dei banali domanda-e-risposta.
La promozione del suo ultimo album, L’amore è una cosa semplice, l’ha portato anche al programma mattutino della comica coppia di deejay, dove oltre ad ascoltare un paio di nuove canzoni si è parlato di cose serie, semi-serie e affatto serie.

Tanto per cominciare, Tiziano Ferro e Nicola Savino hanno iniziato la chiacchierata facendo finta di chiamare Stefano Gabbana per qualche consiglio di vestiario, liquidato da Gabbana-Savino con un bel “Ma vestiti da torero!”
Tiziano, che è tornato a vivere nella casa di Latina con i suoi genitori, ha poi parlato della ritrovata vita quotidiana, con la famiglia, gli amici, i ritrovi per guardare Master Chef tutti insieme, quel rapporto da “hai un’oretta libera? Dai, perchè non ci prendiamo un caffè insieme?” – qualcosa che all’estero non poteva fare. Ha voluto testare la propria autonomia, ma si è forse spinto troppo in là e si è trovato isolato, spiega. “Andare a vivere all’estero è sicuramente qualcosa che ti sveglia, ti apre la mente e mette alla prova il tuo spirito d’adattamento, che è importante soprattutto in questo lavoro, dove sei spesso portato a pensare che tutto ti sia dovuto” ammette, spiegando poi come andare in un altro paese l’abbia aiutato molto a riprendere il contatto con la realtà.
Tiziano Ferro ha vissuto in Messico e in Inghilterra, a Londra e a Manchester, una città per la quale ha solo belle parole. Una città che è stata presa e reinventata, spiega, dando molta importanza al mondo dei giovani, con università in centro e tanta musica.
Un’altra cosa che ha ritrovato è stata l’ascoltare un programma radio e avere voglia di intervenire tutto il tempo: “Parlo sempre da solo in macchina, voglio un numero preferenziale per intervenire!” scherza. Una volta che gli è venuta particolarmente voglia di dire la sua è stata quando Linus e Savino parlavano di Starbucks, e delle persone che ci passano giornate intere fra PC e scartoffie, nell’indifferenza del personale. “Anche io l’ho fatto: il mio libro è stato scritto interamente a Starbucks” racconta Tiziano “Mi mettevo lì con quaderni e pc e trascrivevo. I camerieri inglesi mi ignoravano, ma ce n’era una polacca che mi chiedeva sempre cosa stessi facendo, e alla fine le ho regalato il libro”.

Ora che è rientrato in Italia e che è rientrato sulle scene, sono ovviamente tornati anche fan, paparazzi, giornalisti e ammiratori vari. Strano come l’interesse della gente sembri svanire, o attutirsi per lo meno, quando non stai facendo promozione, dice Tiziano – beh d’altronde è proprio per questo che la si fa. “La notorietà è l’unica cosa del mio lavoro che subisco”, perchè in molti pensano che uno faccia questo mestiere perchè vuole essere famoso – ed è in gran parte la TV spazzatura di oggi a fare passare questo messaggio, quello della notorierà a tutti costi. Invece, spiega, “io faccio il mio lavoro, la fama è solo il mezzo che mi permette di farlo”, e a volte vorrebbe poter timbrare il cartellino e chiudere definitivamente la giornata lavorativa, ma non è così che funziona.
D’altronde è uno degli artisti più amati e seguiti nel nostro paese… basti pensare che L’amore è una cosa semplice è svettato alla #1 della classifica di iTunes dopo solo 35 minuti dall’uscita. “L’amore ti salva la vita con delle piccole cose, semplici, a volte solo con uno sguardo. Sono quei dettagli che a volte arrivano nella tua vita come un fulmine, e ti risolvono dei momenti controversi” – questa è la filosofia del disco.
E anche se proprio in questa giornata, rivela Tiziano, l’amore per lui non è proprio semplicissimo, chiude l’intervista ringraziando Linus e Savino di averlo fatto svagare e ridere un po’!