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Beyoncé: la polizia protesta contro il Formation World Tour a Houston

scritto da Alice Giusti
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L’ultimo album di Beyoncé, Lemonade, è diventato un vero e proprio caso internazionale che dimostra come la musica e popstar del calibro di Queen Bey possano influenzare e avere un grande impatto sulla società. Oltre ai numerosi riferimenti al tema del tradimento che hanno scatenato la stampa alla ricerca della “Becky” con cui il marito Jay Z  l’avrebbe tradita, in Lemonade la cantante difende e supporta l’orgoglio nero. Il video di Formation, primo singolo estratto esibito per la prima volta al Superbowl di quest’anno, non è stato ben accetto dalle forze di polizia statunitensi che hanno deciso di manifestare contro la cantante durante il concerto di Houston.

Beyoncé è infatti al momento impegnata con il suo Formation World Tour, partito con il botto a Miami il 27 aprile e giunto ormai alla sua settimana tappa. Sabato 7 maggio, mentre la popstar si esibiva sul palco del NRG Stadium, molti membri della Coalition of Police and Sheriff (Cops) – ossia poliziotti e sceriffi – si sono radunati vicino allo stadio illuminando le sirene blu delle loro auto in segno di protesta. Il motivo di questa manifestazione è dovuto principalmente al video di Formation, che le forze dell’ordine hanno definito “anti-polizia”; in particolare non avrebbero gradito il momento finale in cui un’auto della polizia affonda nelle acqua di New Orleans insieme a Beyoncé. “Alcune delle sue performance sono anti-polizia” ha riferito il poliziotto Tony Ragsdale intervistato dal notiziario locale KHOU11.

La canzone e anche la relativa clip parlano di New Orleans, immersa nell’acqua dopo l’urgano Katrina che nel 2005 distrusse la città. Il testo si apre infatti con la frase “What happened after New Orleans?” (“Cosa è successo dopo New Orleans?). Durante il video, oltre alla macchina della polizia galleggiante nell’acqua, le forze dell’ordine sono presenti in vari situazioni, tra cui quella in cui un bambino nero balla la break dance contornato da uomini in divisa con tanto di caschi e scudi, e a loro è rivolto la scritta sul muro “Stop shooting” (basta sparare), con riferimento alle numerose uccisioni di uomini e ragazzi afroamericani da parte degli agenti di polizia in molte città americane.

Beyoncé, tuttavia, già ad aprile aveva affermato che il suo non era un attacco alla polizia. “Chiunque recepisca il mio messaggio come anti-polizia si sbaglia”, aveva detto a Elle Magazine, “io ammiro e rispetto gli agenti e le loro famiglie che si sacrificano per tenerci al sicuro. Tuttavia, sono contro la brutalità della polizia e l’ingiustizia. Se celebrare le mie radici e la mia cultura durante il Black History Month ha fatto sentire qualcuno a disagio, vuol dire che quei sentimenti c’erano già molto prima del video e di me. Sono orgogliosa di ciò che abbiamo creato e di essere parte di una conversazione che spinge ad andare avanti in maniera positiva”.

Cosa ne pensate del video di Formation?