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One Piece: l’incredibile rivelazione di Naoki Kawashima

scritto da Marco Della Corte
One Piece: l'incredibile rivelazione di Naoki Kawashima

One Piece è uno dei pilastri dello shonen manga moderno, tanto che un tempo veniva definito di diritto l’erede di Dragon Ball. Ne è passata di acqua sotto i punti da quando Italia 1 trasmise il primo episodio della serie nell’autunno del 2001. Da allora, le avventure di Monkey D. Rufy (detto Rubber) e dei suoi amici non ci hanno più abbandonato. Pensando poi che l’opera è tutt’ora in continuazione, ne vedremo ancora delle belle in giro per i sette mari in compagnia della ciurma di pirati più pazza della storia.

One Piece: le dichiarazioni di Kawashima

L’ex editor del manga One Piece, Naoki Kawashima, ha rilasciato un’intervista a 2CH durante la promozione di One Piece Gold, ennesimo film dedicato al titolo. Kawashima ha avuto modo di parlare della sua esperienza lavorativa con Eichiro Oda, creatore della serie. L’uomo ha raccontato del suo primo incontro col mangaka, il quale vedendolo, la prima cosa che gli avrebbe detto sarebbe stata: “Muori per One Piece”. E’ d’uopo ricordare che lo stesso Oda, per rispettare le scadenze, lavora sui capitoli settimanali del manga 24 ore al giorno senza mai riposarsi.

One Piece: il parere di Kawashima sull’espressione di Oda

Nonostante tutto, Kawashima aveva ben compreso quello che Oda voleva insegnargli tramite quella frase forse un pò forte verbalmente. One Piece è del resto un blockbuster e, affinchè sia sulla cresta dell’onda garantendo una storia sempre altisonante ed appetibile, è ovvio che bisogna lavorare sodo per mandare avanti tale opera. Nonostante la ricchezza ed il successo che la sua creatura continua a portargli, Oda non si sente ancora soddisfatto e pretende ancora di più da se stesso e dal suo staff.

One Piece: ma questo successo è reale?

A volte è facile che un’opera commerciale e “chilometrica” possa rovinarsi col passare del tempo e One Piece non fa certo eccezione. L’autore greco Callimaco aveva proprio ragione quando diceva: “A un grande libro corrisponde un grande malanno“.  Un’opera lunga, difficilmente mantiene la bellezza originaria. Se notiamo, dopo il famoso time-skip post-Marineford, abbiamo assistito ad uno stravolgimento totale della storia e dei personaggi del manga.

Punk Hazard, l’Isola degli uomini di pesce e Dressrosa, si sono rivelate essere saghe approssimative e per certi versi ripetitive. Probabilmente, il tutto è stato causato dalla carenza di idee dell’autore  e dopo quasi 20 anni di storyline è del resto più che normale. E pensare che inizialmente, Oda aveva in mente di far durare il suo manga solo qualche anno. Tuttavia, nonostante l’opera sia ben lungi dall’essere conclusa, l’autore ha affermato che il finale che ha in mente, non diverge di molto da quello che aveva ideato originariamente.

Voi continuate a seguire One Piece nonostante tutto?