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La musica di Ivano Fizio

scritto da admin

Abbiamo incontrato Ivano Fizio, l’autore di “Amati”, un famoso stacchetto di Passaparola. Parlando di “Il linguaggio dell’amore”, il nuovo album in uscita questa estate, abbiamo chiacchierato delle cose della vita, di amore, di errori, di conoscenza di noi stessi, di fede.
Ecco a voi l’intervista

La tua canzone “Amati” è appena uscita in una nuova versione, raccontaci come è nata e come sei arrivato a Passaparola..

I: Amati è nata pensando a una mia amica che non si amava molto, io vedendola dal di fuori, ma anche vivendola dal di dentro, visto che è un’amica importante, ho pensato di aiutarla facendone una canzone.
Sono arrivato a Passaparola perché loro hanno sentito “Amati” attraverso una radio, al consulente musicale era piaciuta e l’ha proposta come stacchetto, poi è stata usata per ben 6 mesi ed è diventato addirittura un loro slogan, perché nel testo dico “Amati come il pesce ama il mare” e c’era Gerry Scotti che lo cambiava ogni volta e lo usava in senso “culinario”, inventando frasi del tipo “Amati come il pesto ama i pinoli”: ogni volta se ne inventava una diversa, poi mi hanno invitato anche in trasmissione a fare l’ospite, a cantarla..

Qual’è il messaggio della canzone: cosa significa per te amarsi veramente?
I: Prima di tutto vuol dire cercare di perdonarsi, quindi capire che tutti fanno degli sbagli, accetare i propri come parte di un cammino e quindi cercare di conoscersi, di migliorarsi. Non bisogna giudicarsi troppo severamente: la cosa che bisogna cercare di fare, al limite, è di non perseverare in quelli che sappiamo essere errori, altrimenti diventa un po’ un problema! Volersi bene è anche capire le cose che possono farti del bene, che ti possono aiutare e .. quelle che invece no! Capire insomma quali sono le tue esigenze reali.

Ti è mai capitato di non accettarti per quello che sei? Come si fa a “far crescere la bellezza che c’è dentro di noi”, come dici nella canzone?
I: Bisogna fare un percorso interiore, cercare di capire realmente il perché delle proprie scelte: se ti accorgi che hai fatto delle scelte che magari non sono tanto giuste, devi cercare di capire perché lo stai facendo, di andare dentro, nel profondo, per capire dove sono le radici dei tuoi pensieri, che poi ti portano anche a compiere delle azioni, a vivere. Andare dentro a se stessi vuol dire non stare i superificie sempre: non significa stare sempre a pensare a tutto, ma di capire in che direzione si sta andando e perché. Anche stare con gli altri ci aiuta tantissimo a capire meglio come siamo!

Tu sei sempre molto ottimista nei testi delle tue canzoni, si sente che pensi che si possa fare sempre meglio. Da dove viene questa positività?
I: Vedere positivamente secondo me è anche vedere che in uno sbaglio, dentro un errore la vita ci sta insegnando quello che non dobbiamo fare. Noi spesso ci arrabbiamo per qualche cosa che ci arriva dalla vita ma, effettivamente, è lei che ci sta insegnando “guarda non fare più così, perché se fai colà questo non succede più e tu riesci ad andare oltre”, no? E invece noi ci abbattiamo per questi errori, guardiamo l’errore in sé stesso, mentre invece dovrebbe essere lo stimolo per reagire!

Quest’estate uscirà il tuo album: qual è il “linguaggio dell’amore” che gli dà il titolo?
E’ il titolo di una canzone: quel testo è il linguaggio dell’amore, per me. E’ il linguaggio dell’armonia, della natura, del cosmo, il linguaggio della fede, della luce è .. è un linguaggio molto ampio, perché l’amore racchiude tante cose, l’amore è tutto. L’amore è il collante che lega il mondo e l’universo, quindi è una cosa piccolissima ma anche la più grande che c’è. Nella canzone questo lo dico così (canticchia): “il linguaggio dell’amore è fatto di universo e di formica, non si può misurare: è semplicemente vita”.
L’amore è dentro agli uomini. Il problema è quando gli uomini non si appoggiano alle regole di Dio e dell’universo, ma si appoggiano alle regole che si sono inventati loro: questo è il contrario dell’amore, è questo che genera l’odio e la disarmonia con quello che siamo veramente, l’eccessiva concentrazione sul proprio ego.

La Fede è importante per te?
Sicuramente credo in Dio come creatore dell’universo: ed è la grande forza che, secondo me, spinge avanti tutto. Se una persona riesce a vivere dentro di sé questa forza riesce a vivere la Verità. Le bugie che diciamo spesso sono prima di tutto bugie su noi stessi.. e ce le inventiamo così bene, che poi ci crediamo veramente!
Vivere non è facile, e anche trovare la verità non è semplice, perché si nasconde bene. Ma: perché, quando stai immerso nella natura, stai bene? perché sei immerso in un’armonia che funziona, che viaggia su dei bianari che sono veri e rispondono alla verità. Invece quando sei immerso in molto casino, tra molte persone, spesso non senti la verità. Bisogna darsi spazio insomma.
E’ per questo, in fondo, che ho dato al cd il titolo “Il linguaggio dell’amore”: nel cd c’è un codice, che sento nel mondo in cui vivo e che nei vari testi viene fuori. Io l’ho scritto anche per capire meglio me stesso, ma può essere vero anche per gli altri.

Parli spesso di donne. Cosa ami di più di noi?
La donna è creatrice, è femminilità, è dolcezza, e quindi grande fonte di ispirazione e di scambio.

Scrivi meglio quando sei innamorato o quando sei single?
Il mio modo di scrivere è cambiato molto: prima mi veniva più facile scrivere di una storia malinconica. Col mio cambiamento è cambiata anche la mia maniera di scrivere. Ora preferisco scrivere quando sono innamorato, perché sono più ispirato. Vivere l’amore e la sua pienezza, non la sua mancanza e la sua malinconia.. è quello che sto vivendo. Ormai la mia chiave di lettura dell’amore è sempre positiva.

 

 

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