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Generazione 56K – recensione: L’amore è una questione di connessione

scritto da Elisa Baroni
generazione 56k

Da oggi, 1 luglio, è disponibile su Netflix la nuova serie italiana Generazione 56K (guarda il trailer qui). Otto brevi episodi da vedere tutti di fila per avere l’impressione di guardare un film. La visione è un tuffo negli anni ’90 che saprà emozionarvi. Ecco la nostra breve recensione

Gli episodi e le vicende di Generazione 56K hanno luogo tra Napoli e Procida e raccontano attraverso un continuo alternarsi tra presente e passato le vite di Daniel e Matilda. Intorno a loro ovviamente le storie delle famiglie e degli amici. La serie cerca di mettere in luce come Internet abbiamo contributo a modificare i rapporti e le relazione. Internet infatti ci dà l’illusione di avere e subito e quando non riusciamo ad averlo possiamo subito spostare l’attenzione su altro. Tuttavia, molte cose come l’amore o l’amicizia, hanno bisogno di tempo. 

L’amore tra i due protagonisti Daniel e Matilda rappresenta una storia fatta di momenti sbagliati e incontri fuori tempo e fuori luogo. Li conosciamo da bambini e continuiamo a seguire le loro vite e i problemi da adulti. Episodio dopo episodio capiamo che gli anni di lontananza non hanno impedito che ad un certo punto la connessione tra di loro funzionasse facendo scattare la scintilla. 

Generazione 56K provoca grande nostalgia degli anni ’90 grazie alla colonna sonora fatta di brani come Come mai degli 883. Inoltre, la visione scorre con grande ritmo senza che ci siano parentesi monotoni o momenti vuoti. Ogni personaggio ha un suo ruolo e lo spettatore riesce facilmente ad empatizzare con i protagonisti. Insomma, se avete voglia di ridere, emozionarvi e riflettere sulle connessioni, a volte imprevedibili, dei legami umani è una serie che ci sentiamo di consigliarvi. 

E voi, avete già iniziato Generazione 56K su Netflix?