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X Factor 2011, Café Margot: “Elio non è uno che alimenta false speranze”

scritto da Alice Ziveri

Sono state le Cafè Margot le quarte eliminate di X Factor 2011, in una puntata che ancora una volta non ha fatto mancare colpi di scena e perplessità. A partire dal fatto che al ballottaggio con loro c’era un altro gruppo, quindi altri membri della loro stessa squadra: i Moderni. Che alla fine hanno avuto la meglio, nonostante la bella performance di Senza Paura.
Ma sentiamo cos’hanno da dire le due tarantine, Francesca e Vittoria…

Siete rimaste soddisfatte della vostra esibizione di ieri, o pensate che avreste potuto dare di più?
Si può sempre dare di più, ma per quanto concerne l’esibizione di ieri siamo soddisfattissime. Il fatto di essere andate in ballottaggio non riguarda, a nostro avviso, la qualità della performance resa sul palco che, anche a detta di Elio, è stata molto buona.

Cosa vi resta, sia professionalmente che umanamente, da questa esperienza ad X Factor?
Ci resta un grande bagaglio sia professionale che umano. Stare in contatto con dei professionisti del settore ci ha arricchite di insegnamenti importantissimi che ci porteremo sempre dietro. Allo stesso modo, speriamo di continuare a coltivare anche i bellissimi rapporti di amicizia che sono nati con alcuni concorrenti all’interno del loft.

Come vi siete trovate a lavorare con Elio?
Benissimo. Elio è un grandissimo professionista, uno che parla chiaro, che non alimenta false speranze e che ama la grande qualità. Non è tipo da grandi abbracci e parole sdolcinate. Parla poco, ma lo fa con intelligenza e cognizione di causa. Una sua parola positiva, vale più di mille complimenti spesso gratuiti.

Se doveste scegliere il momento più indimenticabile di queste settimane, cosa direste?
La prima puntata di X Factor, in assoluto. E’ stata un mix di emozioni: ansia, adrenalina, gioia, sorpresa. Quando ci siamo ritrovati  sul palco a cantare Pride (In the Name of Love) la commozione è stata tanta, per tutti.

Chi, secondo voi, ha tutte le carte in regola per diventare una vera popstar?
Senza dubbio Antonella. Per dirla alla Elio, lei è una “credibile”: ha un timbro riconoscibile, un’immagine vincente ed è l’unica tra i  concorrenti ancora in gara ad essere circondata da un’allure da star internazionale.

Cosa vi mancherà di più, e cosa invece non vedete l’ora di ritrovare una volta uscite?
Ci mancherà la quotidianità fatta di prove, di emozioni, di continue sorprese e, soprattutto, di musica. Ciò che non vediamo l’ora di ritrovare sono i nostri affetti più cari, dato che per più di un mese non abbiamo potuto sentirli neanche al telefono.

Il vostro nome, Café Margot, vi calza davvero a pennello ed è molto originale: come ci siete arrivate?
Il nome è come un vestito e riteniamo che debba calzare a pennello. Ne abbiamo provati altri, ma ci stavano o troppo stretti, o troppo larghi. Volevamo un nome che fosse in qualche modo parlante, in grado di suggerire alla mente un luogo immaginario in cui si suona la musica che a noi piace. Quindi Café Margot, come proiezione di questo luogo ideale.

Quali sono i vostri riferimenti o i vostri idoli musicali? E nel look, invece?
Il nostro mito assoluto è Aretha Franklin e, più in generale, tutte le regine del jazz. Parlando di tempi più recenti, ci piacciono molto Adele, Amy Whinehouse, Paloma Faith e Norah Jones. Nel look non abbiamo punti di riferimento precisi: ci piace creare accostamenti insoliti di colore, mischiare dettagli vintage e contemporanei e realizzare personalmente accessori e bijoux.

I vostri obiettivi a breve e a lungo termine?
L’obiettivo è unico ed è quello di trovare un percorso discografico che possa culminare in una produzione. Abbiamo diverse idee e  materiali, alcuni già pronti, altri in fase di lavorazione e speriamo di poterli condividere presto con il grande pubblico.

Guarda la gallery della quarta puntata!

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