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Step Up 4: Ryan Guzman e Kathryn McCormick parlano del film

scritto da Laura Boni

Street dance, una storia d’amore tormentata, Miami come sottofondo e tantissimi flash mob. Cosa vogliamo di più da un film? Arriverà nelle sale dal 4 Ottobre l’ultimo capitolo della serie di film sulla danza più famosa del mondo, Step Up 4 Revolution. Per parlare del film diretto da Scott Speer, sono arrivati a Milano i protagonisti Kathryn McCormickRyan Guzman. Quando sono entrata nella stanza lei stava sorseggiando uno strano succo verde, mentre cercava di imparare alcune parole in italiano per accogliere i giornalisti; Ryan, invece, è molto più riservato, ma state attente ragazze, quando sorride sono colpi di fulmine assicurati!

Per tutti e due è stato il primo film, come è stato girare Step Up 4?

Kathryn: E’ stato il mio primo film come attrice e sono stata molto felice. Dopo questa esperienza mi sento una persona nuova e un’artista nuova.

Ryan: E’ stata un’esperienza incredibile, mi ha permesso di imparare molte cose su me stesso. Mi è piaciuto ogni minuto passato sul set. Il film mi ha permesso di scavare nella mia personalità.

Kathryn è una ballerina professionista, ma tu Ryan non avevi mai ballato. Come mai hai scelto di fare il film?

R: Mi è sempre piaciuto ballare, ma non ho mai studiato danza. Nella vita cerco sempre di fare cose che mi fanno paura e l’ho fatto proprio per questo.

Come vi siete preparati per affrontare i flash mod del film?

K: Siamo stati a Miami tre mesi, ma per il primo mese abbiamo fatto solo prove. Studiavamo le coreografie per tutto il giorno e nelle diverse sale prove preparavamo i vari flash mob. Quindi un minuto prima montavamo quello del ristorante, poi il passo a due, poi quello della galleria d’arte. Così quando abbiamo iniziato le riprese, facevamo solo alcune prove prima di girare le varie scene.

R: Per me la preparazione è stata molto dura. Dovevo lavorare il doppio perché non sono un ballerino professionista. Provavo con loro 9 ore al giorno e poi per altre 4-5 ore da solo. Non c’erano giorni liberi, dovevo arrivare al loro livello e spero che i risultati siano arrivati.

Cosa avete in comune con i vostri personaggi?

K: Sono riuscita a relazionarmi bene con Emily, lavoriamo nella stessa industria, abbiamo gli stessi sogni e la cosa divertente è che mio padre fa anche lo stesso lavoro del suo. Nel film c’è una scena in cui fa un’audizione per la coreografa della compagnia in cui vuole entrare, interpretata da Mia Michaels, e io ho veramente fatto nella mia vita un casting con Mia….quindi sapevo esattamente cosa stava provando, perché mi è capitato.

R: Il mio personaggio è uno che rompe le regole. Io ho sempre detto a me stesso che prima di farlo devi imparare bene tu tutte le regole, solo a quel punto puoi permetterti di creare nuove barriere.

Nel film Emily è una bravissima ballerina, ma ha delle difficoltà a trovare ispirazione ed essere creativa? A te cosa ti ispira come ballerina?

K: Io da giovane ero come lei. Sono sempre stata una perfezionista e facevo fatica ad andare oltre la tecnica. Pensavo di non essere mai brava abbastanza. Poi ho cominciato a fare nuove esperienze, soprattutto con stili si danza diversi dal mio e ho imparato ad essere meno dura con me stessa. La vita e le cose che si sperimentano vivendo, questa è la mia ispirazione ora.

Nel primo film della serie, i due protagonisti Channing Tatum e Jenna Dewan si sono innamorati e sposati, è vero che la danza crea un rapporto speciale?

K: Senza dubbio si crea un legame speciale, quasi spirituale. Soprattutto con la danza contemporanea. Si forma una connessione così forte, che normalmente ci impiegheresti anni di amicizia per crearla

R: Noi due non siamo andati così in la come Jenna e Channing, si è creata una bellissima amicizia che tutt’ora portiamo avanti. Diciamo che ballando insieme diventi emotivamente coinvolto, devi rompere delle barriere che normalmente ci vorrebbero anni per abbattere. Io sono una persona riservata, quindi è stato particolare.

Ryan si dice che sei tra i candidati per il ruolo di Mr Grey in Cinquanta sfumature di grigio. Cosa ne pensi?

Sono pronto! E’ un progetto interessante, potrebbe essere divertente essere un dominante. Un personaggio molto diverso da me

 Guarda il trailer di Step Up 4: