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Rapunzel – L'intreccio della torre: una favola magica, divertente ed incantevole

scritto da Laura Boni

Vi ricordate le pricipesse Disney? Biancaneve, Cenerentola, Ariel, tanto per citarne alcune. Oggi hanno trovato la loro degna erede! Esce nelle sale italiane Rapunzel – L’intreccio delle torre, l’irrestibile versione Disney della favola classica Raperonzolo dei fratelli Grimm. Una pellicola che trova il connubio perfetto tra tecnologia e tradizione, humor e sentimenti. Al cinema dal 26 novembre in 3D.

Una nuova principessa

Rapunzel non ha proprio nulla da invidiare alle leggendarie principesse Disney: è bella, vitale, con una spiccata personalità, una voce soave e una speciale affinità con gli animali, in particolare con il suo migliore (e unico) amico Pascal, il camaleonte. E poi è curiosa, devota all’arte, ha una madre manipolatrice e iper protettiva e, soprattutto, ha un destino avverso: vive da tutta la vita rinchiusa in una torre. Madre Gothe, l’unica madre che Rapunzel abbia mai conosciuto, l’ha cresciuta isolata dal mondo per poter essere l’unica ad avere accesso ai suoi capelli dorati che nascondono un magico segreto. 

Poco principe e poco azzurro

Il narratore della storia è l’aitante principe azzurro, o meglio, Flynn Rider, un fascinoso bandito che per fuggire dalle guardie del re, si arrampica sulla torre e intreccia il suo destino con quello di Rapunzel. La scaltra e non proprio indifesa biondina gli propone un accordo, lei gli riconsegnerà il suo bottino che ora è nascosto nella torre, ma in cambio gli chiede di accompagnarla a vedere lo spettacolo delle lantarne fuori dalla torre. Ogni anno, infatti, in occasione del compleanno di Rapunzel, per una coincidenza a lei sconosciuta, nel cielo notturno, fluttuano centinaia di luci, contenute in delicate lanterne di carta che vengono liberate da tutti gli abitanti del regno. Da qui inizia una straorinaria ed esilarante avventura che porterà Rapunzel per la prima volta ad assaporare la libertà, ma come tutte le avventure che si rispettino non mancheranno pericoli, loschi figuri, alleati inaspettati e anche un determinato cavallo con l’indole da segugio.

Un tocco di modernità

Era tanto tempo che la Disney non proponeva un film così meravigliosamente classico, con tanti richiami alla tradizione (come la scena del sacrificio di Rider, che richiama la deliziosa scena finale del La Bella e la Bestia). Sono tornate le canzoni, i regni incantati, le matrigne cattive. Tutto questo, però, è ricamato perfettamente con ironia e personalità molto attuali. Ogni sigolo personaggio che appare nella storia è amabilmente caratterizzato, nel carattere e nelle azioni; sfruttando al massimo la tecnologia moderna, i realizzatori hanno saputo regalare alle loro creazioni espressioni divertenti e molto realistiche.

Se non fosse uscito nel 2010, Rapunzel potrebbe con orgoglio appartenere ai prestigiosi classici, ma è proprio quel tocco di sano homur che lo rende la perfetta favola moderna. La Disney conferma anche questa volta la strordinaria capacità di raccontare storie interessanti, coinvolgenti ed immortali. Rapunzel – L’intreccio della torre è un film sinceramente divertente, intelligente ed incantevole, pieno di buoni sentimenti, ma mai zuccherevole. Un ottimo film per bambini e ragazzi, ma anche una deliziosa alternativa per gli adulti in fuga dall’ennisimo cinepanettone natalizio.

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