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21 marzo: la giornata mondiale della poesia

scritto da Francesca Parravicini

Il primo giorno di primavera tornano le rondini e si scioglie il ghiaccio: quale miglior giorno da dedicare alla poesia? L’Unesco ha scelto questa data per valorizzare la poesia  come veicolo di comunicazione, contatto tra culture e civiltà diverse e strumento di pace. Guarda un po’ cosa si può fare con una manciata di parole su un foglio.

Il potere delle parole

A mio parere non ha una piena educazione letteraria chi non conosce i poeti. Lo diceva l’umanista Leonardo Bruni nel lontano Rinascimento, ma una frase del genere vale ancora oggi. La poesia è una parte fondamentale della cultura italiana, una cronologia d’eccellenza che vede nomi illustri come Dante e Petrarca, fino ad arrivare ai moderni Alda Merini ed Edoardo Sanguineti. E a scuola le poesie si studiano ancora moltissimo, anche se spesso in maniera sterile e un po’ troppo scientifica, sviscerando ogni singolo verso per scoprirne i segreti più nascosti, catalogando e dividendo ogni parola. Per questo capita che gli studenti si allontanino dalla poesia. Ai ragazzini che vivono di sms, abbreviazioni, T.V.B. e k a tutto spiano, sembra decisamente noioso appiccicare paroloni altisonanti ad un foglio. Ma non dovrebbe essere così. La poesia ci aiuta a tradurre in parole il linguaggio del cuore, a liberare la mente a dar sfogo alla nostra fantasia. Non va vista come un freddo esercizio, ma come un esplosione silenziosa nella nostra testa, dalla quale cavar fuori qualcosa di bello. Molte città hanno organizzato eventi in occasione della giornata mondiale della poesia, ad esempio ieri a Como, nella meravigliosa Villa del Grumello, alcuni tra i più importanti poeti italiani e stranieri, come Vivian Lamarque, Milo De Angelis e Patrizia Valduga, hanno letto parte delle loro opere. Cercate le iniziative anche nella vostra città, per passare un giorno diverso, un po’ poetico.