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Preside minacciato da studenti

scritto da admin

Il preside della facoltà di lettere dell’università la Sapienza di Roma è stato sequestrato per 20 minuti da un gruppo di studenti rappresentanti dei Collettivi di sinistra degli studenti.

La vicenda
Tutto è cominciato quando un gruppo di studenti di lettere dell’università La Sapienza ha fatto richiesta al preside di facoltà, Guido Pescosolido,  per organizzare un convegno sul tema delle foibe.
I massacri delle foibe sono, come sappiamo, quelli avvenuti durante e  subito dopo la fine della seconda guerra mondiale in Istria. Il massacro ha visto morire moltissimi italiani, seppelliti spesso vivi in pozzi naturali chiamati, appunto, foibe.
Ancora oggi continuano i dibattiti su ciò che accadde effettivamente durante i massacri e su chi fossero le vittime delle uccisioni: italiani da “ripulire dal territorio” in una sorta id pulizia etnica o fascisti.
Ma torniamo alla vicenda della Sapienza: il gruppo che aveva organizzato l’incontro-dibattito sulle foibe era composto da militanti di Forza Nuova (estrema destra), e uno dei relatori che avevano invitato era Roberto Fiore, segretario nazionale proprio di Forza Nuova.

Il preside di facoltà, accortosi tardi della rischiosità della situazione che poteva presentarsi invitando un personaggio di questo tipo in una università a maggioranza di studenti di sinistra, ha bloccato immediatamente tutto il programma, impedendo l’evento.

La reazione degli studenti
Alla notizia il gruppo di estrema destra ha cominciato a tappezzare l’università con cartelli di protesta e lo stesso hanno fatto gli studenti di opposta fazione, riuniti nei Collettivi di sinistra. I due schieramenti si sono scontrati nei pressi dell’università, picchiandosi con spranghe e altre armi: l’esito è stato l’arresto di uno studente dei Comitati e di uno di Forza Nuova.

La minaccia al preside
L’episodio ha riacceso l’odio tra gli studenti di convinzioni politiche opposte, fino ad episodi molto gravi nei confronti del Preside della facoltà di lettere, che è stato chiuso nel suo proprio ufficio da un gruppo di studenti dei Collettivi, che gli urlavano minacce con il megafono “Dimettiti o ti mandiamo via noi”, “Non ti faremo più insegnare”, “Non potrai più mettere piede qui”»  e tiravano calci alla porta. Uscito sano e salvo dall’università grazie ai poliziotti in borghese, il preside ha pensato alla sua famiglia perché, come ha confessato al Corriere della Sera, qualche giorno prima degli scontri uno studente gli aveva sussurrato, toccandogli la spalla «senti, preside, ma quanti figli hai?».

L’università, luogo di dialogo
Ma cosa succede all’università? non dovrebbe essere il luogo del dialogo e della democrazia, lo spazio in cui noi giovani cominciamo ad affacciarci per la prima volta al mondo della politica, trovando il coraggio per esprimere la nostra opinione? Ma soprattutto: non dovrebbero essere gli studenti universitari quelli più “illuminati”, abbastanza consapevoli della diversità delle opinioni altrui da rispettarle e confrontarsi con esse civilmente?
E’ solo di pochi mesi fa l’episodio che coinvolgeva ancora l’università Sapienza e nientemeno che Benedetto XVI, il nostro Papa.. ricordate?

 

 

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