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Lorax: ecologia e riscatto con la voce di Marco Mengoni

scritto da Alice Ziveri
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“Fra un po’ ci faranno pagare anche l’aria che respiriamo!”
Quante volte si dice questa frase per ironizzare sul costo della vita? Beh, immaginate un mondo dove questo succede davvero.
Thneedville, la città dove Ted vive con la mamma e la nonna, l’aria pura non esiste più: l’unico modo di respirare bene è comprare l’aria pura imbottigliata e distribuita dal cinico Aloysius O’Hare, magnate della città che tiene tutto in pugno inquinando l’atmosfera con le sue fabbriche e poi rivendendo aria, vitale per i cittadini.
Anche perchè c’è un altro problema: a Thneedville non esistono sono alberi, non c’è vegetazione, non c’è più un briciolo di natura. E’ una città sgargiante e luccicante come un pezzo di plastica; gli alberi sono robotici, l’erba è dipinta sul cemento, i fiori sono gingilli meccanici.

Per amore

Eppure c’è ancora una persona che sogna di poter vedere un albero vero: è Audrey, la bella fanciulla dai capelli rossi di cui Ted è perdutamente innamorato. Il ragazzo è pronto ad imbarcarsi in qualunque avventura pur di realizzare il suo desiderio: così, con l’aiuto della frizzante nonna Norma, scopre che c’è solo una persona in grado di rivelargli come fra crescere un albero: Onceler.
Un eremita misterioso che abita in una catapecchia fuori dalle mura della città, contemplando il messaggio enigmatico lasciatogli tempo prima su una pietra: “A meno che”. Onceler racconta tutta la sua storia al giovane Ted: la storia di come, giovane e ambizioso, partì alla ricerca del luogo giusto dove fabbricare il suo materiale rivoluzionario, il thneed. E lo trovò nella Valle Truffula, un posto incantevole costellato di questi alberi dalla chioma soffice e spumosa, colorati d’arancio, giallo, corallo, rosa, malva… i ciuffi degli alberi di Truffula erano ciò che gli serviva per il suo thneed. Ma, alla prima pianta abbattuta, la natura gli inviò il Lorax: una creaturina piccola e baffuta che “parlava per gli alberi”, il guardiano della foresta.
Con qualche sforzo Lorax riuscì a fare capire a Onceler l’importanza di proteggere la vita della valle e dei suoi dolcissimi abitanti (piante, ma anche barbalotti, citrigni e pescetti), ma la sua fatica fu resa vana quando il ragazzo cominciò a vedere lo spiraglio del successo: il thneed iniziò a vendere, la sua famiglia di avvoltoi lo spronò a abbattere la foresta per produrre di più. Onceler cedette, rase al suolo Valle Truffula e si arricchì a dismisura. Ma una volta finiti gli alberi, finì anche la sua scalata alla ricchezza; abbandonato da tutti, Onceler restò solo in quello che ormai era un triste deserto.
Ed è sulle rovine della sua fortuna che si farà valere il “nano malefico” O’Hare.
Una volte sentita la storia, Ted è sempre più determinato della sua missione: con l’aiuto di mamma, nonna e Audrey sfiderà il magnate e cercherà di fare aprire gli occhi ai cittadini di Thneedville.

Marco Mengoni è Onceler

La storia è tratta da una famosa fiaba di Dr. Seuss, icona americana della narrativa per bambini. “Il Lorax” è stato scritto dopo un viaggio in Africa, e proprio ai colori dell’Africa e agli alberi di Serengeti si rifanno le “girandole di peluche” dei Truffula.
E’ una storia che vuole spronare i giovani a diventare protagonisti del cambiamento delle proprie vite.
Proprio come Ted, o proprio come Onceler: anche lui, dopotutto, stava cercando di dare una svolta decisiva alla sua esistenza, resa misera dai parenti che lo umiliavano. Però è incappato in un errore – d’altronde, solo chi non fa niente non sbaglia mai.
Ma sono diversi i temi toccati dal film: l’ecologia, la famiglia, il riscatto.
La versione originale è stata doppiata da Zac Efron (Ted), Taylor Swift (Audrey) e Denny DeVito (Lorax), che ha dato la voce al personaggio anche in italiano. Ma la star della nostra versione è Marco Mengoni, che ha prestato la voce a Onceler. E dobbiamo dire che gli è riuscito proprio bene!
Marco è camaleontico ed ha sempre dimostrato di essere pronto a mettersi in gioco dal punto di vista artistico; questo, unito a quel suo fare un po’ istrionico, l’ha sicuramente aiutato ad entrare nei panni di un personaggio a cartoni animati. Il risultato è un doppiaggio credibile e divertente, che tocca un po’ tutti i picchi emotivi… Onceler è esaltato e scoraggiato, euforico e triste, buffo e serio, giovane e vecchio.
Fra l’altro i due si assomigliano: secchi, alti, capelli scuri e arruffati, stile un po’ alternativo. Onceler è anche un musicista, che se ne va in giro sul suo carretto strimpellando una chitarra un po’ scassata.
Poi ogni tanto si mette a cantare: e lì siamo  sicuri che Marco Mengoni a Zac Efron gli fa un baffo!