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GingerGeneration.it intervista Michele Bravi: “Il diario degli errori è la mia preghiera d’amore”

scritto da Alberto Muraro
michele bravi

Il brano che Michele Bravi presenterà sul palco del Teatro Ariston di Sanremo domani sera, martedì 7 febbraio, si intitola Il diario degli errori ed è stato scritto da Cheope, Federica Abbate e Giuseppe Anastasi: GingerGeneration.it ha avuto la fortuna di intervistare l’artista, youtuber e vincitore di X Factor 7 a poche ore dalla kermesse ligure, ecco cosa ci ha raccontato!

Ciao Michele, la prima domanda è scontata: come stai?

Per adesso sto molto bene, grazie. Non ho ancora sviluppato l’ansia per domani sera!

A questo proposito, ti conosciamo come il ragazzo del “mai una gioia”: come pensi che starai domani sera a pochi minuti dalla tua prima performance sul palco di Sanremo?

Guarda, ti dirò, per il momento contrariamente alle mie aspettative sono molto più rilassato di quello che pensassi. Quando ho provato il pezzo per la prima volta poche ore fa mi sono sentito bene, carico, certo c’è l’adrenalina ma è di quelle che è giusto che ci siano e ti spronano a dare il meglio di te. Faccio comunque gli scongiuri non si sa mai!

Parliamo de Il diario degli errori, la tua canzone. Appena ho letto il testo e il titolo mi è venuto in mente Tiziano Ferro, mi sbaglio? Quanto di lui c’è ancora nella tua musica!

Mamma mia, magari, ma non esageriamo! Tiziano è stato importantissimo per la mia carriera, ha svolto il ruolo di mentore all’inizio. A dire la verità non so quanto di lui sia rimasto nella mia musica, il mio ultimo disco è molto personale e ci ho messo dentro più che altro me stesso. Lo prendo comunque come un grande complimento se la pensi così!

Di che cosa parla Il diario degli errori? Qual è il suo significato?

La canzone è la mia preghiera d’amore. Tutti noi facciamo degli errori, ho pensato di raccogliere i miei in questo lungo elenco, per ritrovare la mia giusta dimensione personale. Il bello è che la canzone non l’ho scritta io, ma alcuni fra i miei migliori amici come Cheope, Giuseppe Anastasi e Federica Abbate: loro mi conoscono talmente bene da essere riusciti a trasformare le mie stesse emozioni in una canzone, di fatto è un ritratto di me stesso fatto dalle persone che mi conoscono meglio.

Che cosa ci dobbiamo aspettare dal terzo disco di Michele Bravi? Quali sono le sonorità all’interno di Anime di Carta?

Il disco, che ho scritto quasi interamente da solo eccezion fatta per la canzone di Sanremo, è un misto fra il mio primo progetto e I Hate Music, c’è una componente elettronica ma piuttosto sperimentale (perché non volevo metterci dentro dei suoni plasticosi) ma senza dimenticare la parte orchestrale: uno dei punti di forza dell’album è un quintetto d’archi che è in sostanza il fil rouge musicale dell’album.

Come si inserisce Il diario degli errori nel disco, in questo senso?

La canzone ha una componente di elettronica ma non troppo marcata: il pezzo ha una struttura particolare ed esplode in un finale davvero clamoroso e aperto. C’è un climax emozionante!

Secondo te Anime di Carta è il disco “della svolta”?

Wow, non so se si possa definire tale, dopo tutto ogni disco per un artista rappresenta una svolta. Diciamo che in questo rispetto agli altri mi sono esposto molto di più!

Un’ultima domanda: dacci i tuoi pronostici, chi vorresti che vincesse e per chi fai il tifo?

Non vorrei portare sfiga, però a me piace tantissimo Fiorella Mannoia, anche se non ho sentito la sua canzone. Fra gli artisti per cui faccio tanto il tifo anche Fabrizio Moro, Giusy Ferreri e Chiara, sono anche fra i miei più cari amici al Festival.

 

Che cosa vi aspettate da Anime di Carta di Michele Bravi e dal suo Il diario degli errori?