GingerGeneration.it

Madonna: la recensione di Madame X su GingerGeneration.it

scritto da Alberto Muraro

Se c’è una qualità di Madonna che nessuno potrà mai mettere in dubbio è la sua capacità di rinnovarsi, disco dopo disco, rimanendo sempre puramente pop. Ecco il motivo per cui il suo quattordicesimo album, Madame X, merita una menzione d’onore nel suo sterminato repertorio.

Nessuno come lei è stato in grado di mettersi in discussione, prima contro i dettami delle istituzioni (pensiamo alle croci bruciate di Like a Prayer), poi contro chi l’avrebbe voluta lontana dai toy boy e dagli ammiccamenti sexy. “Per una donna della sua età…”, spesso, chi la vuole giudicare, inizia proprio così le sue invettive.

Mentre molte delle sue colleghe, tuttavia, si adagiano sugli allori di un pop già sviscerato e si affittano teatri di Las Vegas a tempo indeterminato, Madonna viaggia, assaggia, scopre e conosce. Madame X è proprio il frutto (proibito) del suo lungo periodo vissuto a Lisbona, dove ha vissuto per amore del figlio adottivo, aspirante calciatore, David Banda.

Lisbona come città del fado, ma non solo. Lisbona come ideale punto di congiunzione fra Europa, Oceano Atlantico e America Latina.

Non soltanto di nostalgia, dunque, è carico Madame X, un disco vario e disomogeneo che vanta le più varie fonti di ispirazione per un risultato straniante, e per nulla immediato. E, proprio per questo, molto intrigante.

Le canzoni di Madame X

13 le canzoni nella versione Standard del disco, 15 in quella Deluxe. E una valanga di contenuti, della più varia natura. Un fil rouge lega tutti i brani: il loro essere molto lunghi, costruiti, pensati e mutevoli anche al loro stesso interno.

Il disco si apre (virando completamente dal ritmo latino dell’arcinota Medellin) con Dark Ballet, canzone “femminista” legata alla figura di Giovanna d’Arco. Il pezzo, prodotto da Mirwais, si apre con un pianoforte delicato, la voce di Madonna si affida ad un autotune “à la Daft Punk”, poi ritorna un incredibile assolo di piano. Madonna appare confusa e inquieta (“We’re just not ready to act, the storm isn’t in the air, it is inside of us”) L’approccio oscuro ed elettronico e il testo ricordano, da distante, la sua Beautiful Killer.

God Control è assurda. Inizia come ballad al pianoforte per coro gospel, poi a metà si trasforma completamente e si arricchisce di un beat e di archi anni ’70. Dalla chiesa, insomma, si passa al dancefloor stroboscopico. Riviviamo un po’ lo stesso mood di un pezzo storico come Music, lo stesso approccio originale e ballerino che ritroveremo nell’ottima bonus track I Don’t Search I Find. Era esattamente questa la Madonna della maturità che ci aspettavamo di ascoltare.

Future la conoscevamo già. C’è da dire che nel flusso del disco ci sta, con la sua dancehall giamaicana. Certo è qualcosa che nessun fan di Madonna si sarebbe mai aspettato, motivo per il cui Madame X necessità di così tanti ascolti per essere apprezzato.

Su Batuka ci spostiamo sull’Isola di Capo Verde, il paese di origine delle giovani donne chiamate da Madonna a cantare i cori del brano. Torna l’autotune (praticamente onnipresente nel disco), arrivano i ritmi tribali. Sembra quasi un pezzo di M.I.A., cantante con cui Madonna aveva lavorato per Give me all your luvin‘ nel 2012. È interessante perché nel finale la canzone sembra voler salpare verso lidi orientali, gli stessi al centro di Extreme Occident, carico di indian tabla (vi ricordate di Push in COADF?).

In Killers who are partying, che ha uno dei pochi ritornelli davvero orecchiabili del disco, la regina del pop diventa una paladina. Dei poveri, delle donne, di Israele e Palestina, degli Indiani d’America, in generale di tutti gli oppressi (I’ll be Africa if Africa is shut down. I’ll be poor if the poor are humiliated. I’ll be a child if the children are exploited). Probabilmente il pezzo più politico del disco, e uno di quelli che di certo suoneranno meglio dal vivo nei teatri.

Crave, un intrigante misto di trap e folk impreziosito dalla dolce voce di Swae Lee, anticipa due canzoni che, in questo originalissimo flusso sonoro, paradossalmente stonano. Parliamo della spensierata Crazy (“You drive me crazy, loca, I will let you drive me crazy”) e di Come Alive, dove un organo accompagna il ticchettio di un orologio che fa da beat al pezzo.

Molto meglio quando Madonna gioca e si diverte con i colleghi Maluma e Anitta (Bitch I’m Loca e Faz Gostoso) ritornando alle atmosfere più scanzonate e danzerecce di Rebel Heart. Con questi due pezzi l’artista dà vita, in tutto e per tutto, alla versione 3.0 della frizzante Bitch I’m Madonna. Una piacevole e leggera boccata d’aria che ci serviva proprio prima di ritornare al “concetto” di Looking for mercy (pezzo dai bassi profondissimi) e di I Rise. che chiude il progetto.

La recensione di Madame X

In estrema sintesi, questo nuovo album di Madonna è straniante, particolare, originale, vario, ricco. Che nessuno si aspetti hit da discoteca. Non si tratta di un capolavoro (d’altra parte, quanti album oggi possono essere definiti tali?) ma è pur sempre un prodotto calibrato e complesso, frutto di uno studio e di una bella quantità di coraggio e faccia tosta che in poche possono permettersi oggi di avere.

Madonna aveva ragione. Il suo progetto rappresenta la sua anima attuale, mutevole, cangiante e misteriosa. Madame X è un agente segreto. Un’insegnante di cha cha cha. Una professoressa. Una governante. Una prigioniera. Una studentessa. Una suora. Una cantante di cabaret. Una santa. Una prostituta.  La responsabilità di mettere in ordine gerarchico tutte queste sfaccettature rimane all’ascoltatore.

 

Qui sotto trovate la cover e la tracklist di Madame X! Il disco, vi ricordiamo, uscirà nei negozi e nelle piattaforme online il prossimo 14 giugno.

Tracklist

  1. MEDELLÍN WITH MALUMA  
  2. DARK BALLET
  3. GOD CONTROL
  4. FUTURE FT. QUAVO  
  5. BATUKA
  6. KILLERS WHO ARE PARTYING
  7. CRAVE FT. SWAE LEE  
  8. CRAZY
  9. COME ALIVE
  10. EXTREME OCCIDENT 
  11. FAZ GOSTOSO FT. ANITTA
  12. BITCH I’M LOCA FT.  MALUMA
  13. I DON’T SEARCH I FIND  
  14. LOOKING FOR MERCY
  15. I RISE  

Che cosa ne pensate del nuovo disco di Madonna?