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Justin Bartha: “Ridevo in continuazione sul set di Una Notte da Leoni 3”

scritto da Laura Boni

“E’ capitato non poter utilizzare le mie riprese perché non riesco mai ad avere un’espressione seria. Ridevo in continuazione“. Così Justin Bartha parla della vita set di Una Notte Da Leoni 3, e se lui non riusciva a smettere di ridere, siamo sicuri che il pubblico farà altrettanto. Il bel attore americano che nella trilogia comica interpreta Doug, l’amico scomparso nel primo film, ha confessato in questa intervista in esclusiva per Ginger Gneration che è stato davvero complicato rimanere serio durante alcune scene, in particolare davanti a Zach Galifianakis: “È difficile avere un’espressione composta. E questa è un’arma a doppio taglio perché voglio essere considerato come un bravo attore ma voglio anche che il prodotto finale sia veramente divertente e credo che il pubblico, vedendomi ridere, riderà a sua volta” ha detto, e chi può dargli torto!

Una notte da Leoni 3 uscirà il 30 maggio nelle sale italiane.

Leggi il resto dell’intervista esclusiva a Justin Bartha per Ginger Generation!

Come hai reagito quando hai saputo che ci sarebbe stato un terzo film?

Ero molto contento che fossero riusciti a trovare il modo di realizzarlo. La cosa che più mi ha stupito è stato leggere il copione e rendermi conto di quanto fosse divertente, fresco e nuovo. Quindi sì, ero assolutamente entusiasta.

A grandi linee, senza troppi dettagli che so non hai nessuna intenzione di rivelarci, come descriveresti Una Notte da Leoni 3?

Tutti quelli che amano i film Una Notte da Leoni mi chiedono in continuazione di cosa parlerà questo terzo film, qual è la trama, se è diverso dagli altri…Ma mi sto rendendo conto che, in realtà, nessuno lo vuole sapere veramente. A nessuno importa molto. Non è la trama, sono i personaggi a cui tutti sono affezionati. E uno dei motivi per cui il primo film ha avuto così tanto successo sono stati gli elementi sorpresa, scoperta e freschezza. Se già sai cosa succederà, tutto questo svanisce.

Visto che si parla di Una Notte da Leoni, già sappiamo che qualcosa accadrà a Doug. Come hai reagito quando hai saputo tutto i dettagli?

Mi è sembrato tutto fantastico. Avevo un po’ la sensazione che questa fosse la giusta conclusione di una trilogia che tutti abbiamo imparato ad amare nel tempo. Credo che il pubblico abbia particolarmente apprezzato il primo film proprio perché ci mostra quanto la posta in gioco sia più alta quando si cerca un amico. E questo è proprio il filo conduttore di questi tre film: fino a che punto puoi arrivare per un amico. Quindi, per far sì che i rischi fossero alti, la trama doveva basarsi sulla ricerca di uno dei membri del Wolfpack.

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Hai interpretato questo personaggio in ben tre film. L’hai ricreato ogni volta o ti sembra che ormai faccia parte di te?

Credo che nessuno di noi sia ancora riuscito a capire veramente chi sia Doug. Avrei bisogno di qualche altro film per inquadralo bene. L’ho sempre considerato come l’elemento stabile del gruppo. È una persona con i piedi per terra. E’ il tipo che sa sempre cosa fare in qualsiasi situazione. Quindi non è poi così difficile, basta eliminare l’elemento stabile ed ecco a voi il caos più totale. Credo che sia proprio questo il ruolo fondamentale del mio personaggio e sono felice di esserne stato parte.

Com’è stato ritrovarsi con gli altri del gruppo, Bradley Cooper, Ed Helms e Zach Galifianakis? C’era ancora lo stesso feeling?

Decisamente. Siamo rimasti tutti in ottimi rapporti, e credo che uno dei motivi dell’ottima riuscita del film sia proprio stato il feeling che c’è tra gli attori associato all’incredibile regia di Todd. Sono convinto che siano proprio questi i due fattori fondamentali di un film, e purtroppo non sempre si riescono ad ottenere. Quindi sarebbe stato impossibile non riprendere da dove avevamo lasciato, è stato molto naturale.

Considerando tutti e tre i film, e sapendo che questo terzo film sarà la conclusione della trilogia, quali sono, per te, i temi ricorrenti?

Direi l’amicizia, cosa si è disposti a fare per i nostri amici. Le conseguenze delle nostre decisioni, come queste possono scatenare reazioni folli.

C’è stato un momento o una sequenza, che si possa definire memorabile?

Sì. Abbiamo girato la scena del funerale, e mentre giravamo ho avuto come una sensazione, esattamente come nel primo film, che quello sarebbe stato un momento divertente. C’era quella freschezza che il pubblico aveva molto apprezzato nel primo film perché non sapevano cosa aspettarsi, era una comicità nuova e molto particolare. Credo che questo film sia, in qualche modo, un tributo a tutta la trilogia.

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Avete festeggiato in qualche modo la fine delle riprese?

Non proprio. C’è stato un saluto generale. Le persone andavano in giro chiedendosi “ma questa è veramente la mia ultima ripresa?”. Io non sono bravo in situazioni come questa, e quindi ci siamo stretti la mano e abbracciati.

Guarda il video del red carpet di Una Notte da Leoni 3: