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Heineken Jammin' Festival: promossi e bocciati

scritto da admin

A distanza di una settimana dalla quattro giorni di grande musica dell’Heineken Jammin’ Festival si può provare a tracciare un bilancio di questa dodicesima edizione che si è tenuta al Parco San Giuliano di Mestre dal 3 al 6 Luglio.

Bocciature senza possibilità di appello:

– Non classificabili le persone che in attesa di un particolare concerto hanno fischiato contro i performers che li precedevano senza alcun rispetto per gli artisti e gli altri fans

– Il tempo atmosferico che non ha rispettato le previsioni e si è abbattuto su Venezia e impedito il concerto dei Green Day per questioni di sicurezza

– Le zanzare

Airys : l’impatto dell’immagine non cambia il fatto che il suo ultimo progetto musicale non riesca a convincere per la banalità dei testi e le musiche poco originali

– I mezzi di comunicazione che hanno enfatizzato i lati negativi e le notizie di colore senza nemmeno parlare dei concerti o degli aspetti positivi

Rimandati:

– I braccialetti che permettevano l’accesso alle diverse aeree: le modalità per entrarne in possesso non erano chiare e la zona transennata era troppo frequentemente vuota nel pomeriggio quando non si esibivano gli headliners della giornata. Si potrebbero organizzare delle modalità migliori per permettere anche a chi non ha la possibilità di arrivare di prima mattina di assistere ai concerti dei propri artisti preferiti da vicino come, ad esempio, metterne un numero a disposizione dei diversi fan club

– I Cypress Hill: in un’edizione impegnata anche sul fronte del sociale con la condanna delle droghe di ogni tipo potevano riflettere maggiormente prima di fumare pubblicamente sul palco

– La gestione dell’emergenza pioggia: gli spettatori non avevano un posto sicuro dove ripararsi e molti casi di ipotermia potevano essere evitati se avessero trovato rapidamente un riparo

The Black Eyed Peas: nonostante il concerto sia stato un grande successo e abbia entusiasmato tutti i presenti, si è notato un certo distacco tra i membri del gruppo che sono già orientati verso le proprie carriere soliste

Promossi:

– Gli organizzatori che hanno saputo offrire un programma che spaziava dall’hard rock al pop dance dei The Black Eyed Peas, gruppo che ha richiamato al Festival numerose famiglie permettendo a chiunque di partecipare a questo evento musicale

Stereophonics, Editors, Rise Against, Gomez e Gossip: hanno regalato ore di ottima musica nonostante la maggior parte del pubblico si sia dimostrata ingiustamente poco calorosa nell’ascoltarli. Sono stati tutti gruppi di altissimo livello che avrebbero meritato più attenzione da parte di tutti i presenti, stampa e mass media compresi

The bastard sons of Dioniso: hanno dormito in campeggio come tantissimi altri giovani provenienti da tutto il mondo e portano avanti con coraggio il loro progetto musicale senza preoccuparsi delle logiche di mercato

– I 30 seconds to Mars: si sono esibiti di fronte ad una platea che inneggiava ai Green Day e affrontando l’arrivo della pioggia. Il gruppo dei fratelli Leto ha saputo coinvolgere il pubblico e offrire dell’ottima musica, purtroppo interrotta a causa degli eventi atmosferici. Brani come Closer to the edge, This is war o The kill interpretati dal vivo dimostrano l’alto valore artistico della band

Promossi con lode:

– Il ritorno degli Skunk Anansie: il quartetto è tornato insieme ed è persino migliorato. Come ha affermato Skin, nel periodo di lontananza ognuno di loro è cresciuto artisticamente ed ora i loro live sono ancora più energici e trascinanti rispetto all’inizio della loro carriera

Massive attack: sono apparsi sul palco dopo mezzanotte e hanno conquistato tutti i presenti con uno spettacolo di grande classe ed impatto musicale e visivo

The cranberries: con Dolores O’Riordan in grandissima forma la band irlandese è tornata agli altissimi livelli dei loro esordi

Aerosmith, Ben Harper & The Relentless 7 e Pearl Jam: i grandi nomi non hanno deluso e i presenti hanno accolto con entusiasmo le loro esibizioni cantando ed entusiasmandosi alle prime note dei loro grandi successi. I duetti tra Eddie Vedder e Ben Harper sono stati tra i momenti indimenticabili di questa edizione del festival e le loro dimostrazioni di affetto nei confronti dell’Italia li ha resi ancora più simpatici agli occhi del pubblico

Roberto De Luca: l’organizzatore anima dell’l’Heineken Jammin’ Festival ha affrontato imprevisti e gestito al meglio ogni situazione, non facendosi troppi problemi a smentire quanto letto sui giornali o esprimere chiaramente la propria opinione. In generale va promessa l’offerta musicale e di spazi ricreativi della manifestazione che è stata ottima e completa.