GingerGeneration.it

Addio a Mario Monicelli, uno dei Maestri del cinema italiano

scritto da Laura Boni

«Non posso andare avanti: devo dirvi che è morto Mario Monicelli. Lo avremmo tanto voluto qui, ma era malato e adesso non c’è più» ha detto un commosso Fabio Fazio durante la diretta di Vieni via con me, il programma condotto con Roberto Saviano su Raitre. Il pubblico in studio ha accolto la notizia con un lungo applauso.

Si è chiusa con un tragico colpo di scena la vita di Mario Monicelli, maestro indiscusso del cinema italiano. Il regista 95enne si è tolto la vita, buttandosi dalla finestra della camera dell’ospedale dove era ricoverato, ieri, lunedì 29 novembre. Un artista geniale e creativo, brusco e schietto, classe 1915, che era sopravvissuto a quella generazione di attori e registi che hanno fatto grande il nostro cinema, ma che ha scelto di non continuare a vivere da malato. Per ricordare uno dei maestri del cinema all’italiana non si può fare altro che ripercorrere la sua straordinaria carriera.

Un Maestro Contemporaneo

Mario Monicelli esordì nel cinema giovanissimo, la sua è stata una vita dedicata interamente al cinema, al ritmo di quasi un film all’anno. Una produzione ininterrotta da I ragazzi della via Paal (1934) fino a Le rose del deserto (2006) e la sua ultima opera, il corto Vicino al Colosseo…c’è Monti, in programma fuori concorso alla 65esima Mostra del Cinema di Venezia. Insieme a Dino Risi e Luigi Comencini, è uno dei maestri della Commedia all’italiana, ma gli piaceva considerarsi anche l’erede della commedia dell’arte, dove la tristezza di Arlecchino e Pulcinella, avevano per lui i volti di Gassman, Sordi o Tognazzi, maschere della società contemporanea. Tra I soliti ignoti (1958) e La grande guerra (1959), tanto per citare due titoli indimenticabili, passano un anno e un mondo. Il primo comico ed irresistibile, il secondo lucido, spietato, altrettanto irresistibile. Con lui dietro la macchina da presa, hanno raggiunto vette impossibili attori come Totò, Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi. Monica Vitti, Nino Manfredi. Il meglio di Cinecittà, al servizio del più severo, burbero e geniale dei cineasti nostrani, un intellettuale popolare in grado di passare con disinvoltura dalla pura commedia al dramma di un padre che si vede uccidere il figlio tra le braccia, senza motivo.

VENICE, ITALY - SEPTEMBER 02:  Italian director and screenwriter Mario Monicelli  attends the 'These Phantoms 2: Italian Cinema Rediscovered' photocall at the Sala Grande during the 66th Venice Film Festival on September 2, 2009 in Venice, Italy.  (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)

I grandi successi:

Fra i suoi grandi successi, Guardie e ladri (due premi a Cannes nel ’51), nel pieno del suo sodalizio con Totò, I soliti ignoti (nomination all’Oscar), La Grande guerra (1959) trionfatore a Venezia con il Leone d’oro e nominato all‘Oscar, L’armata Brancaleone (1965), Amici Miei (1975) e Un Barone piccolo piccolo (1977). Seguono fra gli altri Speriamo che sia femmina (1985) e il feroce Parenti serpenti (1993) con cui dimostra di saper leggere le trasformazioni della società italiana con l’acume e la cattiveria di sempre. È del 2006 il tanto desiderato ritorno sul set di un film, rallentato da ritardi e difficoltà produttive, con Le rose del deserto, liberamente ispirato a Il deserto della Libia di Mario Tobino e a Guerra d’Albania di Giancarlo Fusco; pellicola nel quale lavora con una nuova generazione di attori come Michele Placido e Giorgio Pasotti.

L’epilogo:

Non ci saranno funerali, ma un saluto a Monti, il quartiere dove viveva e a cui aveva dedicato il suo ultimo cortometraggio (Vicino al Coloseo c’è Monti) e poi un ultimo omaggio alla Casa del cinema, dove sarà allestita la camera ardente.

"Il cinema non morirà mai, ormai è nato e non può morire: morirà la sala cinematografica, forse, ma di questo non mi frega niente."  Mario Monicelli

(alla consegna del Leone d’Oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1991)


VENICE, ITALY - SEPTEMBER 02:  Italian director and screenwriter Mario Monicelli  attends the 'These Phantoms 2: Italian Cinema Rediscovered' photocall at the Sala Grande during the 66th Venice Film Festival on September 2, 2009 in Venice, Italy.  (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)



VENICE, ITALY - SEPTEMBER 02:  Italian director and screenwriter Mario Monicelli  attends the 'These Phantoms 2: Italian Cinema Rediscovered' photocall at the Sala Grande during the 66th Venice Film Festival on September 2, 2009 in Venice, Italy.  (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)

VENICE, ITALY - SEPTEMBER 02:  Italian director and screenwriter Mario Monicelli  attends the 'These Phantoms 2: Italian Cinema Rediscovered' photocall at the Sala Grande during the 66th Venice Film Festival on September 2, 2009 in Venice, Italy.  (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)

VENICE, ITALY - SEPTEMBER 02:  Italian director and screenwriter Mario Monicelli  attends the 'These Phantoms 2: Italian Cinema Rediscovered' photocall at the Sala Grande during the 66th Venice Film Festival on September 2, 2009 in Venice, Italy.  (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)

VENICE, ITALY - SEPTEMBER 02:  Italian director and screenwriter Mario Monicelli  attends the 'These Phantoms 2: Italian Cinema Rediscovered' photocall at the Sala Grande during the 66th Venice Film Festival on September 2, 2009 in Venice, Italy.  (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)

VENICE, ITALY - SEPTEMBER 02:  Italian director and screenwriter Mario Monicelli  attends the 'These Phantoms 2: Italian Cinema Rediscovered' photocall at the Sala Grande during the 66th Venice Film Festival on September 2, 2009 in Venice, Italy.  (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)

VENICE, ITALY - SEPTEMBER 02:  Italian director and screenwriter Mario Monicelli  attends the 'These Phantoms 2: Italian Cinema Rediscovered' photocall at the Sala Grande during the 66th Venice Film Festival on September 2, 2009 in Venice, Italy.  (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)