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Un giorno senza I-pod

scritto da admin

Giri nelle strade della tua città, di corsa perchè sei in ritardo e devi andare a scuola. Nelle orecchie hai le immancabili cuffie dell’I-pod, con la tua canzone preferita a tutto volume.

Se ti riconosci in questa situazione-tipo sei una delle persone a cui è rivolta la nuova campagna pubblicitaria sull’uso pericoloso dell’I-pod, inaugurata dall’agenzia BBDO in Australia.

L’idea del governo australiano nasce da una constatazione: molti ragazzi vengono investiti dalle automobili nelle strade perché sono distratti dall’I-pod nelle orecchie  a tutto volume. L’avviso, quindi, non riguarda solo le persone che usano l’I-pod mentre guidano, ma anche  i pedoni.

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In Italia
Forse da noi la casistica non è numerosa come quella australiana, però tutto questo fa pensare. Anche in Italia, infatti, la maggior parte della gente gira per le città con le cuffie nelle orecchie.
In metropolitana, sull’autobus, a piedi sul marciapiede.. perfino gli omini che distribuiscono il giornale nelle stazioni sono diventati music-addicted.

In città o sui mezzi pubblici i rumori sovrastano spesso il voume della musica, che continua ad aumentare. Viene da riflettere: non rischiamo di perdere il contatto con quello che ci sta intorno? I rumori, i suoni, le voci fanno parte della nostra esperienza dell’ambiente in cui viviamo, che è unico e irripetibile. Le canzoni invece possono sentirle tutti, e in qualsiasi momento.

Senza ricorrere a misure drastiche, visto che la musica è una cosa fantastica e buona in sé, provate un giorno a fare la strada per andare a scuola senza il vostro I-pod.

Sarete inondati da un’incredibile varietà di stimoli!

Ecco alcuni esempi:

  • Guarderete davvero ciò che prima vedevate e basta: la casa bianca all’angolo è diventata gialla, sugli alberi compaiono i primi fiori, hey.. carino il tipo che aspetta il bus alla mia stessa fermata!
  • Sentirete il saluto di un amico che vi chiama da lontano.. non lo vedevate da un secolo e questa è un’occasione rara: con la cuffia nelle orecchie non ve ne sareste nemmeno accorte.
  • Ascolterete il fluire caotico della città sentendovi veramente partecipi di qualcosa: se non altro del momento e dello spazio in cui siete.
  • Vi accorgerete di quante occasioni avete ogni giorno di conoscere nuove persone.. tra cui molti ragazzi carini!!
  • Ma soprattutto, potrete sentire voi stesse.

Sentire te stessa
Quando ascolti la musica ti fai trasportare dalle emozioni che ti suggerisce, oppure la scegli proprio “giusta” per quel momento li. Ma ti perdi qualcosa di molto importante: il pensiero.

Volare da una fantasia all’altra è fantastico, ma non ti aiuta a risolvere i problemi. E poi le idee più folgoranti vengono sempre nei momenti più inaspettati: spesso proprio quando si è per strada (chiedetelo a qualsiasi artista e non potrà che confermarvi). Insomma, ogni tanto bisogna saper fare un po’ di “silenzio interiore”.

Cos’è questa parola sconosiuta, il “silenzio”?
Non è necessariamente lo stare zitti, ma piuttosto una disposizione d’animo: quella in cui ti metti quando ascolti te stessa e rifletti, quella in cui valuti, proponi, sogni.

E’ una dimensione sempre più sconosciuta, in un mondo che vuole eliminare l’intimità con noi stessi. Ma proprio per questo vale la pena provare, ogni tanto, a togliere le cuffie e ascotare tutto il resto.
Ci saranno cose belle o cose brutte, ma almeno potremo dire di vivere davvero DENTRO alla nostra vita.

 

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