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Trovare lavoro con internet e i social network

scritto da admin

E’ finita l’epoca degli annunci scritti a mano e poi esposti nelle vetrine dei negozi o sulle bacheche scolastiche: per cercare lavoro nel ventunesimo secolo c’è internet! Basta gironzolare per i tanti portali di annunci di lavoro per rendersi conto di quanto ormai cercare offerte di lavoro tramite il web sia diventata una pratica consolidata. Ma non è finita qui: anche i social network non rappresentano più solo uno “strumento” per essere in contatto con il mondo e condividere informazioni, ma un vero e proprio mezzo per trovare lavoro.

“In una società sempre più permeabile ai nuovi media, anche la selezione ha subito dei mutamenti legati alla comunicazione digitale. I Social Network, ad esempio, sono diventati elementi importanti del nuovo mercato del lavoro e rappresentano sempre più spesso canali integrativi per contattare nuovi candidati, ottimizzando i tempi di networking” sostiene sul portale www.espertilavoroecarriera.it Filippo Maggi, Director Sales&Marketing di Michael Page International.

Curare la propria immagine su LinkedIn, Facebook e Twitter

Ad utilizzare (anche) i social network per trovare nuovi candidati sono infatti soprattutto i selezionatori, che grazie a community come Facebook riescono ad avere informazioni molto precise sugli eventuali futuri dipendenti. Insomma, se cerchi lavoro tieni presente che non è più sufficiente preparare un buon curriculum o un buon colloquio di lavoro: è indispensabile anche curare la propria immagine sul web e la propria identità virtuale, e non solo su LinkedIn.

Il famoso network del mondo del lavoro è fondamentale infatti per chi cerca lavoro così come per chi è alla ricerca di nuovi talenti, ma il concetto di curare la propria reputazione online è applicabile anche ai social network non strettamente professionali come ad esempio Facebook.

“Tutto questo comunque non sostituirà mai il colloquio. Dopo il primo contatto virtuale, rimane infatti fondamentale una valutazione vis-a-vis della persona per valutarne le competenze tecniche, le soft skills, il potenziale, l’empatia e la capacità di instaurare una relazione” conclude Filippo Maggi.