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Music: perché un dibattito è meglio di critiche feroci – recensione del film di Sia

scritto da Federica Marcucci

Nonostante due nomination ai Golden Globe Music è diventato, suo malgrado, il film più controverso della stagione con tanto di accuse pesanti da parte associazioni di persone affette da autismo e petizioni per ritirare le suddette nomination.

Un esordio alla regia turbolento quello di Sia, che ha sicuramente spiazzato lei quanto gli altri membri del cast. Prima tra tutti Kate Hudson, protagonista del film insieme a Leslie Odom Jr. e Maddie Ziegler, la quale ne ha discusso insieme a Jimmy Kimmel in una bella intervista.

Per capire che cosa è successo facciamo un passo indietro…

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Di che cosa parla Music?

La storia ha inizio quando Zu (Hudson), in rotta con la propria famiglia e con una propensione a rovinarsi la vita con le proprie mani, si ritrova a essere nominata unica tutrice della sorellastra adolescente, Music (Ziegler). Music è una ragazza con un disturbo dello spettro autistico non verbale e Zu entra immediatamente in conflitto con le sue nuove responsabilità di tutrice.

Presto conosce Ebo (Odom), un vicino di casa premuroso e dall’animo gentile che la sorprende manifestando non solo compassione, ma anche una profonda comprensione nei confronti di Music. Zu si rende conto che Ebo è una persona su cui può fare affidamento e dalla quale può imparare molto.

Amore e musica

Music è un film che parla di tante cose. Parla di amore, di rinascita, di musica e, soprattutto di due sorelle. È una storia di finzione, una re-immaginazione della realtà (come tanti altri film) che andrebbe così letta al contrario, ad esempio, di un documentario o di un reportage giornalistico.

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Music è un musical colorato, in cui i numeri sono realizzati con minuzia di particolari come quelli della vecchia Hollywood, una dichiarazione d’amore per la vita in cui la musica rappresenta proprio la via per riappropriarsi dell’essenza più vera delle cose.

È dunque un grande peccato che le persone affette da autismo e i loro familiari si siano sentiti feriti da un lavoro che, stando sia alle parole di Sia che di Kate Hudson, nasceva con le migliori intenzioni.

Immaginazione vs Realtà

È giusto che da un’occasione del genere nasca un dibattito di inclusività sul modo migliore di rappresentare persone disabili sullo schermo o sull’idea di scegliere attori neurodiversi, dando però allo stesso tempo la possibilità di raccontare una storia nel modo in cui il regista se l’era immaginata anche se questa si discosta dalla realtà. Se non fosse così verrebbe meno l’idea stessa di cinema.

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In questo momento storico in cui è così importante dare voce a tutti, chi scrive di cinema – come la sottoscritta, dovrebbe perciò creare l’occasione di un dibattito, anche acceso, un ponte tra opera e spettatore cercando di capire cosa ha funzionato e cosa invece no. Se puntiamo il dito contro rischiamo di offendere qualcuno mentre difendiamo qualcun altro.

Il fatto che molte persone si siano sentite non rappresentate o ferite deve quindi sicuramente far riflettere, ma è allo stesso tempo giusto guardare ai film come quello che sono: storie che, in molti casi, prendono spunto dalla realtà ma se ne vogliono distanziare.

In Music Maddie Ziegler è stata brava a costruire un personaggio, così come fu bravo Dustin Hoffman in Rain Man o Sean Penn in Mi chiamo Sam, e ci sembra giusto riconoscere il suo lavoro come attrice e ballerina. Magari in un altro film vedremo qualcosa di diverso ma ugualmente meritevole di essere discusso.

In conclusione, si può fare di meglio? Sicuramente sì, sempre. Ma dobbiamo ricordarci che il cinema e la realtà sono due cose diverse… per fortuna, osiamo dire.

Music sarà disponibile dal 22 al 28 febbraio solo su MusicilFilm.it.