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Lavori più richiesti: ecco la classifica

scritto da admin

Devi decidere quale strada lavorativa intraprendere, ma sei terrorizzata dal dover forse rimanere disoccupata a vita? Puoi ricevere forse qualche spunto dall’annuale classifica redatta dal rapporto Excelsior di Unioncamere – Ministero del Lavoro. La classifica – si tratta di quella del 2011 – diffusa proprio in questi giorni, indica infatti quali siano i lavori più richiesti, ovvero tutte quelle professionalità di cui le aziende sono a caccia e che faticano a trovare (già, ce ne sono ancora!).

Quali sono quindi questi “lavori introvabili”? Operai, saldatori, falegnami e fabbri, ma non solo. Anche le infermiere e i cuochi sono infatti molto richiesti.  Se poi preferisci lavori più “intellettuali”, devi sapere che anche ingegneri, commercialisti ed esperti di marketing non sono destinati a rimanere con le mani in mano, così come anche chimici, fisici e matematici.

I lavori più richiesti

Più precisamente, le imprese sono a caccia di almeno 25 categorie professionali. Nelle piccole e medie imprese c’è posto per 1.530 operai addetti ai macchinari, 960 alle macchine movimento terra, 810 operai tessili e dell’abbigliamento, 3.330 riparatori di impianti, 1.820 fabbri, 7.460 operai edili specializzati, 2460 saldatori e carpentieri, 1.840 tecnici ingegneri, 1.100 chimici e fisici, 880 tecnici matematici, 820 falegnami, 500 ingegneri. Le grandi imprese (oltre 100 dipendenti) sono invece alla ricerca di 1.380 ingegneri, 1.840 manager gestionali, 1.640 esperti di marketing, 1.920 tra matematici e fisici, 1.140 commercialisti e specialisti bancari, 1.740 infermieri e paramedici, 1.640 cuochi e addetti alla ristorazione, 880 autisti, 1.310 montatori e riparatori impianti ma anche 520 saldatori, 330 operai specializzati.

Si tratta in totale di quasi 100mila posti di lavoro: 31.790 nelle grandi imprese e addirittura 61.720 nelle piccole e medie imprese. Alcune migliaia in meno rispetto ai 130mila che Unioncamere indica andranno persi nel 2012 a causa della recessione.

E la laurea?

Ma che ruolo gioca in questo quadro occupazionale la laurea? Il rapporto di Unioncamere evidenzia in entrambe le tipologia di imprese che “disporre di un livello di istruzione universitario permette di accedere non solo a professioni maggiormente qualificate, ma anche a retribuzioni più elevate”. Questi i dati: 16% in più rispetto a un diplomato nelle piccole imprese, 18% rispetto a livelli di formazione inferiore. Nelle grandi imprese il gap è ancora più ampio: il laureato fa ingresso con una busta paga più pesante del 25% rispetto a un diplomato e del 37% rispetto a chi ha un titolo scolastico inferiore.