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Giamaica, benvenuti in paradiso!

scritto da admin

La Giamaica, un sogno coltivato per ben due lunghi decenni da quando, quattordicenne, ascoltavo le trascinanti canzoni di Bob Marley, icona per eccellenza della coinvolgente musica reggae. E finalmente, ecco che arriva la mia grande occasione: parto in una calda mattina dei primi di agosto, il mio volo subirà un breve scalo a Londra, aeroporto di Gatwick, dove nell’attesa di prendere l’aereo che mi porterà a Kingston (capitale della Giamaica), comincia a materializzarsi l’idea che entro nove ore circa mi troverò in uno dei posti più belli al mondo!! Mi sento come una bambina in attesa di aprire i regali di natale e con grande trepidazione mi imbarco finalmente sul mio aereo. Dopo qualche sonnellino, un film visto distrattamente e tanta lettura ecco che la voce del pilota annuncia che siamo in fase di atterraggio. Con il naso appiccicato al finestrino comincio ad osservare i primi cambiamenti paesaggistici: palme rigogliose ondeggiano al vento, e l’acqua è di un azzurro cristallino mai visto prima. Tutto corrisponde  a ciò che mi ero sempre immaginata…

Ad ogni modo l’impatto disorienta un pò: la temperatura media è di 28° gradi e il caldo – umido e intenso è accompagnato costantemente da un vento bollente, ovunque si sentono i ritmi incalzanti del raggae provenienti da ogni angolo del paese. Nonostante l’indescrivibile stanchezza dovuta al lungo viaggio, il mio corpo e la mia mente vengono subito invasi da una profonda sensazione di relax e mi rendo conto di trovarmi in un’altra dimensione dove il tempo sembra rallentare. Lontana anni luce dal mio stile di vita perennemente frenetico, mi adatto subito all’atmosfera  riuscendo facilmente ad entrare nella logica arbitraria e un po’ anarchica del life style  giamaicano.  Prendo quindi un furgoncino alla volta di Negril.


Negril

Piccola città situata sulla costa occidentale dell’isola, è conosciuta per la sua bianchissima spiaggia che si estende per ben 11 km, costeggiata da numerosi piccoli alberghi e coloratissimi baretti che, non più alti, per legge, delle palme, donano al posto un aspetto davvero affascinante! La sabbia è talmente bianca che è quasi impossibile fare una passeggiata senza indossare un bel paio di occhiali da sole. Il lato più caratteristico della spiaggia di Negril è senza dubbio rappresentato dai cosiddetti Rasta, il nome deriva dai termini Ras (principe)  e tafari (da temere), in onore dell’imperatore etiope Hailé Salassié che alle costanti del reggae e dell’ottimo rum “Appleton”, rappresentano uno  scenario insolito, con le loro incredibili e lunghe capigliature fatte di grosse trecce dette comunemente “dreadlocks”. Sempre cordiali e ospitali, i rasta sono persone molto allegre e disponibili e accolgono i turisti con calore fraterno salutando alla loro maniera: ”Yah mon, respect”!!

Negril offre numerosi piccoli paradisi da visitare (e sicuramente da non perdere!) come Booby Cay, isola corallina a 800 m dalla spiaggia che si raggiunge grazie ai numerosi ragazzi del posto che con barche e motoscafi datati ti portano a trascorrere un indimenticabile giornata in stile “Robinson Crusoe” mangiando aragoste abilmente cucinate da loro!!

Quando il giorno “muore” non c’è niente di meglio che godersi i tramonti più belli al Rick’s Cafè, locale situato sul “Cliff” (7 km di scogliera su cui sono stati costruiti i più bei resort di Negril, compreso quello in cui alloggiavo..), dotato di una splendida terrazza che si affaccia sul mar dei Caraibi dove madre natura offre degli spettacoli indimenticabili.


Port Antonio (costa nordorientale)

Se ti trovi in Giamaica non puoi non visitare la splendida Port Antonio, sarebbe un vero e proprio delitto. Colgo, perciò, l’occasione al volo e parto subito, qualche giorno dopo il mio arrivo, per l’agognata meta. Il viaggio dura circa sei ore e in stile “camel trophy” (le strade sono decisamente impervie ma anche questo è il bello della Giamaica..) approdo nel luogo più  anticonvenzionale dell’isola,  sicuramente adatto al vero viaggiatore piuttosto che al turista medio. I posti sono davvero incredibili, il verde e il profumo dei fiori, dai colori quasi irreali per quanto intensi,  padroneggiano su tutto. Si inizia, è quasi inevitabile, con la Blue Lagoon, location dell’ormai famosissimo film con Brooke Shields “Laguna Blu”, baia incantevole dove alla luce del giorno i colori assumono tutte le sfumature dello smeraldo e della giada e le acque, sottoposte periodicamente ad innalzamenti della temperatura, hanno reso le mie nuotate decisamente tonificanti passando da zone di acqua molto fredda a zone di acqua calda.  E che dire di Frenchman’s Cove? Una piccola insenatura a 8 km da Port Antonio che vanta una delle spiagge più belle dei dintorni e vi assicuro che le parole non sono sufficienti per descrivere le sensazioni che scaturiscono alla vista di questo paradiso terrestre, attorniato da rocce immense in cui il mare confluisce con l’acqua dolce del fiume e dove ti aspetti di scorgere in lontananza persino un veliero di pirati..! Come se non fossero state sufficienti tutte le emozioni vissute fino a quel momento, arrivo nella Long Bay conosciuta per il mare sempre mosso, baia dalle onde gigantesche, posto ideale per i surfisti e per quelli che, come me, hanno voglia di rivivere, per qualche istante, i momenti d’infanzia quando, al sopraggiungere di un’onda imponente, si aveva la voglia irrefrenabile di tuffarsi contro di essa con una bella capriola!  Ultima tappa del mio purtroppo breve soggiorno a Port Antonio:  mi inoltro attraverso le piantagioni di banane per ritrovarmi alle Reach Falls, le magnifiche cascate naturali circondate dalla foresta vergine pluviale. Dopo diversi bagni e tuffi inimmaginabili il mio autista – accompagnatore mi ha portato in un luogo davvero suggestivo: Boston Bay  dove è possibile gustare il pollo più buono del paese e cucinato alla maniera giamaicana, il cosiddetto Jerk Chicken: in sostanza un pollo cotto arrosto ricoperto da una salsa assolutamente piccante servito con due strani grissini di pane detti festival… sublime!  Quindi ripartiamo per la volta di Negril, dove mi  avrebbero aspettato altre magnifiche baie da visitare e suggestive serate sulla spiaggia ad ascoltare musica, passeggiate all’interno del caratteristico mercatino di oggettisitica in legno  e tanto relax!!


Epilogo..

E’ inevitabile avere l’impressione che le esperienze più belle e più intense della vita si esauriscano rapidamente, e così con grande malinconia, saluto tutte le persone (italiani e non) che ho avuto il piacere di incontrare e che hanno vissuto assieme a me questa fantastica esperienza e parto alla volta dell’aeroporto turistico di Montego Bay. Lascio quindi questa terra che tanto mi è piaciuta e mi ha coinvolto profondamente, con la sua natura rigogliosa, con la sua atmosfera intensa ma soprattutto la tranquillità interiore che  la sua bella gente è riuscita a trasmettermi. Un grazie per sempre all’isola più bella del mondo.