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Achille Lauro racconta il significato del suo nuovo disco 1969

scritto da Alberto Muraro
me ne frego

GingerGeneration.it ha avuto la fortuna di incontrare Achille Lauro, uno degli artist italiani più originali attualmente in circolazione, in occasione della conferenza stampa di presentazione di 1969, il suo nuovo disco.

A poco più di un anno e mezzo dalla trascinante samba trap di Pour l’Amour, Achille Lauro decide di vestire panni nuovi, e per molti versi rivoluzionari. Ormai è inutile chiamare l’artista rapper, perché il suo genere è oggi quanto di più distante da questa etichetta.

Ad anticiparcelo, nei mesi scorsi, è arrivata la travolgente Rolls Royce, il pezzo dal sapore rock con il quale Achille Lauro ha stupito tutti al Festival di Sanremo 2019. Successivamente è arrivato C’est la vie, una ballad emozionante che ci ha ricordato, per molti versi, l’approccio nostalgico della Marlena dei Maneskin.

achille lauro 1969

Il disco è estremamente vario e ricco di spunti interessanti. L’artista romano ha messo dentro al disco un sacco di riferimenti agli anni d’oro del rock, ma anche del punk, con qualche sprazzo, ancora evidente, delle influenze trap e samba del disco Pour l’Amour.

Il significato dell’album

1969, contrariamente alle noste prime impressioni, non è dedicato a nessuno. Come raccontato in maniera approfondita da Achille Lauro, infatti, nessuna canzone vuole essere dedicata a qualcosa o qualcuno in particolare. Si tratta sempre di pensieri, stati d’animo del momento, trasformati in canzoni estemporanee. Quasi come fosse un flusso di coscienza.

Il 1969 è insomma uno spunto creativo. Si tratta infatti di un anno importantissimo per la musica mondiale nel corso del quale sono successe tantissime cose. Fra questi, il Festival Woodstock,  ancora lo sbarco sulla Luna, o il primo trapianto di un cuore artificiale su una persona.

Chi è Achille Lauro: ecco la sua biografia!

Classe 1990, l’artista romano Achille Lauro viene sin da subito elogiato dalla scena rap nazionale con il primo mixtape “Barabba” (2013). Affiancato dal suo team di Beatmaker tra cui Boss Doms, Banf, Frenetik & Orang3, 3D, Dogslife, con il management Roccia Music pubblica “Achille Idol – Immortale” (2014), l’ep “Young Crazy” (2015) e il suo primo album solista “Dio C’è” (2015). Nell’estate del 2016 diventa imprenditore di se stesso fondando con Dj Pitch8 il collettivo No Face e l’11 novembre pubblica “Ragazzi Madre”, presentato in tutta Italia con il Ragazzi Madre Tour.

 

A ottobre 2017 firma per Sony Music e partecipa al programma Pechino Express con il suo produttore Boss Doms. A dicembre 2017 esce il primo singolo per Sony Music “Non sei come me” e il 22 giugno 2018 il disco “Pour l’amor” (prod. Boss Doms). A novembre nasce l’inedita collaborazione Anna Tatangelo ft Achille Lauro e Boss Doms, tramite il provocante riarrangiamento della hit “Ragazza di periferia”. Dopo il successo del suo ultimo album, Lauro calca i palchi di tutta Italia con un tour lungo più di un anno, che lo porta a Roma sul palco del Circo Massimo, per lo storico concerto di Capodanno. A febbraio, Achille Lauro è stato uno dei protagonisti del Festival di Sanremo 2019, arrivando al nono posto.

Che cosa ne pensate di 1969 di Achille Lauro?