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The 100: recensione dell’episodio 4×03 ━ The Four Horsemen!

scritto da Paola Pirotti
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L’Apocalisse è arrivata. Il tempo a disposizione è decisamente minore di quanto ci aspettassimo.
E anche stavolta, in The 100, il vero dramma è uno:

“Scegliere chi vive o muore è una tua specialità.” – Raven a Clarke.

Troppe poche sono le volte in cui evidenziamo la contemporaneità di uno show come The 100. Certo, la serie ha un’ambientazione post-apocalittica – in un futuro distopico, diremmo – eppure il dilemma morale che affligge i protagonisti non è poi tanto lontano dall’attualità.
Non è forse vero che oggi (come in passato) ci sono uomini che decidono chi deve morire? Non è forse quello che fanno, ad esempio, le condanne a morte?

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La situazione di Clarke (Eliza Taylor), però, è decisamente più tragica. Non sta scegliendo chi dovrà morire – sta scegliendo chi potrà vivere. Le sue non sono intenzioni punitive, bensì di privilegio. Ma chi merita davvero di vivere? E come si può scegliere?

L’episodio gira attorno ad una lista invisibile che preme sulla corona da leader di Clarke. A causa di brutte notizie – e una sfiga davvero incredibile – la nostra protagonista si ritrova a fare Dio.
Il problema è che Clarke sembra davvero vicina ad un esaurimento nervoso. E giustamente.
La delicatezza di Bellamy (Bob Morley) una delicatezza che non vedevamo da un bel po’ è un toccasana per lei. Probabilmente non servirà a nulla, ma sarà una lieve e momentanea cura per i tormenti della ragazza.

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Perché nel frattempo le cose stanno sfuggendo di mano un po’ a tutti.

Ad Octavia (Marie Avgeropoulos) che è ormai diventata un sicario, “la morte dal cielo”, come ormai amano chiamarla. A Roan (Zach McGowan), che ha una posizione sempre più debole sul trono.

In “The Four Horsemen” troviamo due (semi)nuovi personaggi femminili: la ritrovata Luna (Nadia Hilker) – quasi sicuramente personaggio chiave dei prossimi episodi – e la nuova arrivata (di cui avevamo già parlato) Gaia (Tati Gabrielle).
Quest’ultima non si è rivelata solo la Custode della Fiamma, bensì la figlia di Indra (Adina Porter).
Altre due giovani donne determinate nel raggiungere il loro scopo. Se c’è una cosa che è da elogiare ad uno show come The 100, che è pur sempre un teen drama di CW, è la caratterizzazione femminile. Le ragazze possono essere leader infallibili e i ragazzi possono avere crolli emotivi. Questo è un pregio che non va sottovalutato.
E intanto, il conflitto di interessi si infittisce sempre di più.

Cosa ci è piaciuto?

  • Murphy è tornato in scena ed ha, come al solito, un piano. Ma anche tanti gentilezza nascosta.
  • La dolcezza della scena tra Clarke e Bellamy. Non si parla necessariamente di romanticismo, anzi. Si tratta soprattutto di due ragazzi che hanno preso spesso decisioni difficili (e sbagliate), che hanno affrontato insieme. Seppure con molta difficoltà e enormi incomprensioni.
    Sono legati. Si fidano l’uno dell’altra. E questo non è mai un male.

Cosa non ci è piaciuto?

  • Le ragioni di Raven sono più che valide. Le capiamo. Preferiremmo che fosse meno insopportabile nell’esporle.
  • Ma Emori a che serve?

Cosa ne pensate di questo nuovo episodio di The 100?