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Shawn Mendes – The Album: la recensione di GingerGeneration.it

scritto da Alberto Muraro
Shawn Mendes

Shawn Mendes è il classico tipo di persona al quale non puoi permetterti di dire niente. È bravo, è bello, sa scrivere canzoni, è umile. Ti crea una certa frustrazione, tanto è (apparentemente) perfetto. Eppure, anche il giovane e promettente artista canadesse ha i suoi momenti di down, è vittima di friendzone, può compiere passi falsi.

La dimostrazione di quanto affermato qui sopra è il suo terzo disco, intitolato semplicemente SHAWN MENDES (The Album, se volete). Già, perché il terzo disco della sua carriera non è esattamente quello che ci aspettavamo, né da un punto di vista dei contenuti nè tantomeno dal punto di vista musicale.

Shawn Mendes ha infatti deciso di cambiare le carte in tavola, dedicandoci i suoi brani più classici, le romantiche ballate voce e chitarra, ma aggiungendovi qualcosa di più. Nel suo nuovo disco non troviamo infatti soltanto struggimenti amorosi (Perfectly Wrong, When You’re ready, Fallin’ all in you) ma molto altro ancora. Shawn ci ha provato, spingendosi verso lidi più sexy e funky (è il caso di Nervous, decisamente troppo ispirata a Bad Liar di Selena Gomez, ma anche di Particular Taste) e pop rock, come avviene nel primo, magniloquente singolo In My blood. Ci sarebbe poi da aprire il capitolo Because I had you, più che un semplice omaggio a Love Yourself del collega Justin Bieber.

Il nuovo Shawn Mendes è cresciuto, è più maturo, sessualizzato ma anche più fragile, al contempo. L’artista dà l’impressione di avere il cuore spezzato e di non essere del tutto soddisfatto di sé stesso e della propria vita. L’impressione è che stia ancora cercando una propria direzione, umana e artistica, e questo rappresenti più che altro un disco di passaggio verso un cambiamento radicale alle porte.

Questo processo che lo porta alla ricerca di sé stesso e del suo riposizionamento nel mondo, non privo di difetti, lo porta però verso uno dei pezzi più belli della sua intera carriera. Stiamo parlando del capolavoro Youth, in collaborazione con la voce grave di Khalid, un pezzo dedicato alle recenti stragi che hanno sconvolto gli Stati Uniti (e, di riflesso, il mondo intero).

Shawn Mendes – The Album è dunque un disco ricco di contenuti e di spunti, che rispetto ai dischi precedenti (nonostante la sua indubbia qualità artistica) sembra essere meno a fuoco. La piena maturità artistica per Shawn, tuttavia, sembra essere davvero ad un tiro di schioppo. E il prossimo album, se mai dovesse arrivare come speriamo, rappresenterà per lui la svolta e l’abbandono di qualunque maschera.

Che ne pensate di Shawn Mendes – The Album?

 

Che cosa ne pensate del terzo disco omonimo di Shawn Mendes?