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Maniac – Netflix: trama e recensione di Grossi problemi strutturali, l’episodio 1×06

scritto da Alberto Muraro

Maniac, la nuova serie originale Netflix con protagonisti Jonah Hill e Emma Stone, è senza ombra di dubbio uno dei prodotti più originali mai sbarcati sulla piattaforma. Il serial, vi ricordiamo, è stato caricato sulla nota piattaforma di streaming lo scorso 21 settembre e ha già fatto parlare tantissimo di sé sul web.

La miniserie, composta da 10 episodi e diretta da Cary Fukunaga, contiene al suo interno elementi distopici, comici e inquietanti, per un mix a dir poco irresistibile che fin dal primo episodio conquista lo spettatore. Va detto, tuttavia, che non ci troviamo di fronte al più classico dei prodotti televisivi.

Per affrontare Maniac (rifacimento della omonima serie norvegese) serve una gran concentrazione e, magari, anche un bloc notes per prendere appunti. Ma non solo. La cervellotica Maniac richiede all’utente medio di Netflix di lasciarsi trasportare in un flusso di informazioni, scene e situazioni che in molti casi hanno dell’assurdo e del folle. La pazzia è in fondo parte integrante di un progetto televisivo fra i più particolari visti di recente.

Su GingerGeneration.it trovate dunque un approfondimento su questa serie, simile a quello che abbiamo sviluppato per un’altro serial complesso e affascinante come Dark, che potete recuperare qui. Ecco dunque trama, recensione e spiegazione della 1×01 di Maniac, intitolata 1X06: Grossi problemi strutturali.

 

 

Maniac – 1X06: Grossi problemi strutturali

La sesta puntata di Maniac non porta avanti particolarmente la trama. L’episodio, inoltre è visimente parlando quello meno suggestivo visto fino a questo punto.

 

L’episodio vede l’interessante presentazione del personaggio della dottoressa Greta Mantleray, intepretato da una sempre straordinaria Sally Field. La donna è la madre del dottor Mantleray, con il quale non parla da 7 anni. Sulla sensibilità della terapista, scopriamo, la dottoressa Azumi Fujita ha tarato la macchina GRTA.

 

Al termine della seconda parte dell’esperimento a cui stanno partecipando Owen e Annie, i medici si rendono conto di alcuni problemi. Il fatto è che il robot che sta conducendo l’esperimento è ancora molto provato dalla morte del dottor Muramoto, motivo per cui viene appunto chiamata la dottoressa Mantleray. La speranza è che la presenza di quest’ultima possa aiutare a risolvere i “grossi problemi strutturali” della macchina.

 

Nel frattempo, Owen si confida con Annie e pensa di lasciare il laboratorio e l’esperimehto. Alla fine, tuttavia, il ragazzo (che soffre di schizofrenia) si convincerà a rimanere e a partecipare alla terza parte del trail clinico. L’ultima pillola trasporterà Annie, almeno stando all’ultimo fotogramma, in un mondo “fantasy” in stile Signore degli Anelli.

 

Che cosa ne pensate di Maniac?