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Hey Violet, l’intervista di GingerGeneration.it: “From The Outside è un disco nostalgico, frizzante e synth-pop!”

scritto da Alberto Muraro

Il prossimo 16 giugno uscirà nei negozi di dischi e nelle piattaforme online “From The Outside”, l’album di debutto degli Hey Violet che include i singoli “Guys My Age” (40 milioni di stream, 12 milioni di views) e “Break My Heart” (già oltre i 5 milioni di stream).

Gli Hey Violet, band composta da Rena Lovelis, sua sorella Nia Lovelis (drums), Miranda Miller (keys, vocals), Casey Moreta (lead guitar) e Iain Shipp (bass) si è esibita poche ore fa ai Magazzini Generali di Milano per un’unica, frizzante data live ai Magazzini Generali di Milano, nel corso della quale il nostro adorato Luca Chikovani ha avuto l’onore di esibirsi in qualità di opening act.

Per l’occasione, GingerGeneration.it ha incontrato la band, che ci ha raccontato qualche succoso dettaglio riguardo al loro album e sulla vita da giovani rockstar. Ecco la nostra intervista!

Ciao ragazzi! A breve esce il vostro nuovo album. Come mai avete deciso di chiamarlo From the outside?

Il motivo nasce dalla nostra necessità di raccontare delle storie (si parla molto di amore fra le altre cose) da un punto di vista diverso dal solito, con un distacco esterno, appunto.

Come definireste il sound di questo progetto?

Si tratta di un progetto che definiremmo molto influenzato dal synth pop e da sonorità vicine a quelle delle canzoni in voga negli anni ’80!

Provate a descrivere l’album con 5 aggettivi diversi, uno per ognuno di voi!

Bella domanda, non sarà facile, di sicuro ci ruberemo le idee gli uni con gli altri! In ogni caso lo definiremmo groovy (frizzante), scatenato, nostalgico (è una parola che ci piace un sacco!), alternative synth pop. Vuoi il quinto aggettivo? Semplicemente bello!

Che cosa vi aspettate dal concerto di stasera ai Magazzini Generali? Avete già conosciuto il vostro opening act Luca Chikovani?

Da stasera ci aspettiamo tutta l’energia che ci potremmo aspettare dai nostri fan, che ci supportano sempre un sacco. Per quanto riguarda Luca Chikovani (il suo nome mi è molto familiare, chissà perchè?) non l’abbiamo ancora conosciuto ma sarà un piacere averlo sul nostro stesso palco, è sempre interessante avere un gruppo spalla locale ai nostri concerti, magari Luca ci insegnerà qualche parola in italiano!

Anticipazioni sulle canzoni in scaletta al concerto di stasera?

Non abbiamo cambiato una virgola, la setlist è identica per tutte le date e la trovate pubblicata su qualunque social media!

Sempre riguardo la setlist, è difficile sceglierla? Vi capita mai di litigare?

Per questa scaletta siamo stati abbastanza d’accordo, anche se certo è capitato che non sia stato semplice concordare su un pezzo piuttosto che su un altro. In ogni caso, mano a mano che le prove del tour andavano avanti, ci siamo resi conto che era quella che faceva per noi quindi siamo rimasti tutti soddisfatti della scelta finale!

Quali sono i vostri gruppi di riferimento o gli artisti che ascoltate più spesso?

Ce ne sono un sacco, dai Duran Duran ai The 1975 passando per The Weekend (è l’erede di Michael Jackson), ma ci piacciono molto anche i Panic at the Disco, i Paramore e i 21 Pilots, con i quali ci piacerebbe un sacco lavorare!

Com’è stato collaborare con i 5 Seconds of Summer?

Loro sono fantastici (anche se a dire il vero all’inizio non capivamo il loro accento!): un giorno eravamo in studio di registrazione, loro sono entrati e senza battere ciglio ci hanno chiesto se volevamo firmare con la loro etichetta  e partire in tour con loro. Noi siamo rimasti scioccati e ovviamente abbiamo accettato senza riserve!

Nonostante la vostra giovane età siete già delle star sempre in giro per il mondo: com’è diventare una band quando si è così giovani?

Alla fine abbiamo dovuto dire di no ad una vita normale, per esempio abbiamo sempre dovuto seguire delle lezioni private perchè essendo sempre in giro non era possibile frequentare la scuola in modo classico. L’importante in questo caso è rimanere sempre uniti e avere un forte team alle spalle: in questo senso non parliamo soltanto del management o della nostra casa discografica, che sono comunque bravissimi, ma anche e soprattutto dei nostri amici e familiari che ci hanno sempre sostenuto!

 

Che cosa vi aspettate da From the Outside, il primo disco degli Hey Violet?