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Dark 2: la trama e la recensione del finale di stagione!

scritto da Alberto Muraro

Torna finalmente su Netflix Dark! La serie cult tedesca, di cui trovate un ampio approfondimento qui, è infatti ritornata in questi giorni con una seconda stagione attesissima dai fan di tutto il mondo.

La serie è uno dei prodotti della nota piattaforma di streaming più particolari ed originali degli ultimi tempi. Contrariamente a quello che vi potreste aspettare dal titolo e dalle atmosfere, non ci troviamo di fronte ad un prodotto horror. Di certo non mancano gli elementi sovrannaturali, mescolati con spunti thriller e fantascientifici che la rendono complessa, ma allo stesso tempo molto intrigante.

Al centro della vicenda c’è la misteriosa cittadina tedesca di Winden, un luogo di provincia apparentemente tranquillo nel quale, ad un certo punto, iniziano ad avvenire delle misteriose sparizioni. Si scoprirà che molti degli eventi che avvengono a Winden sono legati ad una grotta che nasconde tantissimi segreti.

I suoi protagonisti (il giovane Jonas in particolare) dovranno affrontare una forza molto più grande di loro come il tempo, che nel corso della serie si riavvolgerà su se stesso in loop praticamente infiniti (e da molti punti di vista pericolosi!).

La trama di Fine e principio, il season finale della seconda stagione di DARK

 

Winden, è il giorno dell’apocalisse. Lo Jonas del presente porta Claudia Tiedemann nelle grotte per aprire un passaggio fra passato, presente e futuro. Il passaggio si apre e quindi, alla Centrale Nucleare, Charlotte riesce a vedere la figlia Elisabeth nel futuro. L’ultima immagine che vediamo è quella della cittadina di Winden che viene distrutta dalla materia oscura.

Nel frattempo, Adam (che vi ricordiamo è Jonas) uccide Martha, che però si ripresenta a Jonas come entità proveniente non da un’altra epoca, ma proprio da un altro mondo. Si apre così una nuova prospettiva di Dark, che verrà sviluppata nella terza stagione.

 

La recensione

Inutile negarlo, la seconda stagione di Dark non ha mantenuto le aspettative della prima, almeno a livello di trama. Troppe complicazioni, troppi casi ancora da districare, troppi dubbi. La serie funziona perché è intrigante, ma spesso ha spinto la sperimentazione forse un po’ troppo in là, confondendo lo spettatore. Dark resta un prodotto interessante, ma dovrebbe riuscire a superare il paradosso fornendo qualche spiegazione in più. La scelta di aprire un altro universo parallelo, quello da cui proviene Marta, complicherà ulteriormente le cose nella terza stagione già confermata.

 

 

Che cosa ne pensate della seconda stagione di Dark? Vi è piaciuta?