GingerGeneration.it

L’Altro Festival: recensione e commento al programma web

scritto da Claudia Lisa Moeller
l'altro festival

Nell’epoca delle auto hybrid, anche la RAI abbraccia le forme miste. Così la rete di servizio pubblico sta producendo una serie di nuovi programmi solo per il web. Tra questi L’Altro Festival. Questo programma, come molti altri, non è uno show pensato esclusivamente per un tipo di risorsa, ma la RAI vuole produrre show ibridi che possano sfruttare più fonti. Unico difetto di questi nuovi ibridi televisivi – internettiani? Non vedrete mai in onda nella scatola magica dal tubo catodico quanto è trasmesso sul web.

E già qui partiamo male. Il Dopofestival è un programma nato per dissacrare o almeno irridere il cerimonioso Sanremo. Perché se Sanremo è il nostro Superbowl, Oscar e Golden Globe assieme, è giusto che la critica e anche lo sberleffo sia sempre affare televisivo. Negli anni abbiamo avuto qualche versione brutta, mediocre e anche ottima. Di entrambi i programmi. Sempre però la critica era dopo il Festival. Sullo stesso canale, dopo la kermesse canora e televisiva, solo per i veri amanti di Sanremo.

Ora Sanremo 2020 si ribella e scaccia in un angolo del web il Dopo Festival che appunto cambia nome. Anarchicamente spera di essere l’Altro Festival, ma non ha la forza hegeliana dell’antitesi. Non riesce ad essere un vero e proprio parallelo Festival e in realtà commenta solo quello che abbiamo visto in tv.

Il commento è diretto da Nicola Savino. In sala i soliti giornalisti e qualche opinionista tuttologo che parla della guerra in Iraq, ma anche della lite di Morgan e Bugo. Possibilmente senza aver capito niente di entrambe. I cantanti sono stanchi e provati e non hanno nessuna voglia di rispondere alle domande. Una parentesi questa dell’Altro Festival che in effetti non si capisce perché dovremmo volerla vedere nemmeno noi feticisti del Festival.

E anche noi ormai assonnati, pure dopo il litigio Bugo/Morgan, non comprendiamo perché dovremmo cercare il tablet, telefono o computer per guardare un programma che commenta quanto già visto. Ognuno ha le sue idee. Qualcuno le ha anche già condivise nell’etere. Perché incomodare il mio WIFI per guardare gente che commenta? Perché devo alzarmi dal letto o divano per cercare il mio PC o dispositivo? No, alle 3 di notte (se sono ancora sveglia) è la TV la mia fedele compagna.

Il sunto di questo altro Festival viene detto dal comico e opinionista Valerio Lundini. Onestamente egli dichiara che si riguarda in video il giorno dopo e così si gode la sua esibizione. In una ammissione di vanità e di autoreferenzialità difficile da eguagliare comprendiamo che se uno show deve essere il momento massimo di appagamento del proprio ego, allora non è uno show per gli altri, ma solo per i diretti interessati.

Infine il passaggio al web speravo fosse almeno garanzia di maggior libertà: dal linguaggio alle riprese. Ma nemmeno il twerking di Elettra Lamborghini – Nicola Savino viene inquadrato, perché troppo spinto. Dunque a che pro emigrare sul web se poi è più hot & spicy una puntata di Don Matteo?

Un minuto di silenzio per M¥ss Keta. Ti voglio ricordare con la Milano sushi, sashimi, Parco Forlanini.

E tu cosa ne pensi dell’Altro Festival?