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Urban Strangers – Detachment: la recensione di GingerGeneration.it!

scritto da Alberto Muraro

Gli Urban Strangers hanno la faccia da bravi ragazzi, quasi da orsacchiotti, e proprio in funzione della loro apparenza tenera si sono conquistati il favore del pubblico durante la loro partecipazione a X Factor 9. Tuttavia, il loro stile originalissimo, confluito nel loro primo vero disco d’esordio Detachment, ci presenta un’immagine del duo molto diversa, tormentata ed adulta.

Detachment, questo il titolo del progetto, comprende 12 canzoni di elettronica pura e particolarissima, un esperimento che rende un pezzo come Runaway, il singolo con cui si sono presentati al di fuori del talent, una canzone quasi commerciale e facilotta. La loro prima fatica discografica parla di disagio, inquietudine e ci presenta atmosfere cupe con un’originalità rara, difficilmente apprezzabile in gran parte del panorama nostrano.

L’inglese, in effetti, è una lingua che agli Urban Strangers piace proprio e sta loro addosso come un vestito fatto su misura, senza contare che i due sono capaci di scrivere dei testi profondi e ben costruiti, capaci di allontanarsi dallo stereotipo del “sole, cuore, amore”: questa qualità si apprezza in particolare nel singolo di lancio Bones, ma anche nell’introspettiva So e nello straniante pezzo introduttivo No Electric.

Non esiste, in ogni caso, un’unica linea melodica all’interno di Detachment: gli Urban sperimentano senza ritegno, tentando la strada della ballad voce e chitarra in Rising e 5, della dancehall spruzzata di trance nell’assurda Medical, o ancora dell’indie in stile The XX in Leaf, dimostrando una versatilità sinceramente invidiabile dalla quale molti artisti di pop melodico all’italiana dovrebbero soltanto imparare.

Che ne pensate di Detachment degli Urban Strangers?

copertina-album-detachment-urban-strangers

Tracklist

No Electric
Stronger
Bones
My Fault
5
Warrior
Leaf
Bare Black Tree
So
Rising
Medical
Intro