GingerGeneration.it

Anastasio: audio e testo di Il fattaccio del vicolo del moro

scritto da Alberto Muraro
il fattaccio del vicolo del moro

In occasione della sesta puntata dei live di X Factor 13, Anastasio, il vincitore della scorsa edizione del talent di Sky Uno, ha presentato il suo nuovo singolo! Il titolo del pezzo in questione è Il fattaccio del vicolo del moro.

 Ecco la copertina del singolo Il fattaccio del vicolo del moro

il fattaccio del vicolo del moro

Anastasio, trionfatore della scorsa edizione, è fra l’altro uno dei nomi più papabili per il prossimo Festival di Sanremo 2020. Se il rapper avesse effettivamente un nuovo disco in uscita, potremmo credibilmente aspettarci per il prossimo anno la sua prima partecipazione all’importante kermesse. All’edizione 2019, come ricorderete, l’artista era stato uno degli special guest con il brano inedito intitolato Correre.

Il fattaccio del vicolo del moro è ispirato al monologo scritto da Americo Giuliani e portato al successo da Gigi Proietti. Il dramma è ambientato a Roma a Trastevere in vicolo del Moro, ed è il racconto di una tragedia familiare.

Qui sotto trovate il video dell’esibizione di Anastasio e il testo integrale del brano. Non perdetevi la nostra video intervista esclusiva ad Anastasio che abbiamo realizzato lo scorso anno proprio durante la sua partecipazione ad X Factor.

 

 

Testo

vi prego signor questore per favore
vogliate risparmiarmi quanto meno quest’ultima umiliazione
scioglietemi i polsi
almeno per adesso poi
mi riammanettate quando verrà il processo
sempre stato un uomo onesto un modesto lavoratore
è la mia mano così ferma nel battere il martello
è la stessa che al mio stesso fratello poi spaccava il cuore
lo sa solo il Signore quanto pesa sto fardello
e quanto dice il giornale stamane è vero

fatemi raccontare vi giuro sarò sincero
vivevo con mia madre e mio fratello al vicolo del Moro
la sera quando tornavo dal lavoro mamma era in soggiorno, bella
che faceva la garzetta e che cantava tutto il giorno ho copiato gingergeneration

ma poi
Gigi, mio fratello, cambiò di colpo
si fece prepotente non voleva darmi ascolto

frequentava i peggio ambienti
con la peggio gente
e quando era assente veniva a fare il prepotente con mamma
lui svuotava i cassetti
e lei non diceva niente
sempre calma
sempre buona muta come una santa
eppure quando tornavo la sera era bianca come la cera
taceva più non cantava pregava e piangeva
le dissi mamma quanto è vero iddio
se torna non rispondo più manco del nome mio e mi disse
no per l’amor di Dio
Gigi non è più lui
è colpa degli amici passeranno i giorni bui

andai da Gigi a dire mamma sta male
la vuoi piantare?
se muore di crepacuore
non ti saprò perdonare
e lui mi rise in faccia
io faccio quello che mi pare che ti piaccia o non ti piaccia
e mi lasciò così
senza nulla da dire
tornai a casa dieci un bacio a mamma
e me ne andai a dormire

il giorno mi parve di sentire una lotta
e c’era mamma che strillava con la voce rotta

Diceva Gigi ridammi l’anello
era di papà ti prego
non ti compromettere con tuo fratello
di mio fratello non mi importa un fico secco
se vuole assaggiare il coltello sono qua che l’aspetto

embé fu un attimo
saltai già da letto
e scesi giù in salotto
me lo trovai con le braccia incrociate in petto
mi guardò con il suo sguardo da reietto
e mi disse che vuoi?
che voglio?

voglio che te ne vai e che non torni più da noi
e che la smetti di fa’ il prepotente con gli amici tuoi
che torni come prima
che ti cambi questa faccia
senza fare storie, senza che ci fai tanto il pagliaccio
e disse a sto santerello serve una lezione vera
prese un coltello e lo mise dietro la schiena
mamma urlava spingeva
lo cercava di fermare

ma lui le dà una spinta e continua ad avanzare
poi
alza il coltello carica il colpo e sferra
ma mamma si mette in mezza
dà uno stilo e crolla a terra
tu mi hai ammazzato mamma
bastardo, Caino, infamane
gli saltai addosso con la foga di un leone
gli fermai la mano
presi il coltello presi il coltello glielo strappai vivi tutto rosso e poi menai

menai

io sento le campane

sarà mamma che passa

lasciateme andà al funerale