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Non travisiamo le parole del Papa sull'AIDS

scritto da admin

Le dichiarazioni fatte ieri dal Santo Padre riguardo “la non-necessità” del preservativo per la lotta all’AIDS in Africa hanno sollevato un polverone di polemiche in tutta Europa.
Dalla preoccupazione della Francia che tale affermazione distrugga anni di educazione di un popolo, al polemico invio, da parte della Spagna, di un milione di preservativi in Africa, la critica resta dura e unanime. Tuttavia, prima di puntare il dito contro un’affermazione che ha riempito le prime pagine di tutti i giornali, bisognerebbe interrogarsi sul suo reale significato.

La Chiesa in lotta contro l’AIDS
La Chiesa sostiene da sempre la lotta contro l’AIDS come contro qualunque altra malattia, perché la salute è tra i diritti fondamentali di ogni uomo. Secondo il Papa il terribile flagello dell’AIDS va combattuto “con l’educazione alla responsabilità delle persone, con il riaffermare il ruolo essenziale del matrimonio e della famiglia, con la ricerca e l’applicazione di cure efficaci, nonchè con l’assistenza umana e spirituale dei malati”. Il saluto benaugurate rivolto dal Papa alla comunità di Sant’Egidio, promotrice del progetto “Dream” per la lotta all’AIDS ne è la prova. “Conosco il vostro lavoro e tutto ciò che fate ogni giorno. Siete nelle mie preghiere.” sono state le sue parole. E ha aggiunto congedandosi: “Dream! Un sogno diventato realtà”.

Parole che tuttavia non spengono il vespaio suscitato dalle precedenti: “Il preservativo non è il metodo più efficace e lungimirante per la lotta contro questa terribile malattia”. Tale affermazione del Pontefice, tuttavia, come spiega il portavoce Federico Lombardi, non intendeva creare confusione o spronare la gente al non utilizzo del preservativo, ma solo porre l’accento sui valori fondamentali della famiglia e del matrimonio nonché sulla responsabilità individuale.
 “Sviluppare un’ideologia di fiducia nel preservativo non è una posizione corretta perchè non mette l’accento sul senso di responsabilità” ha precisato Lombardi. In una coppia sposata e dai solidi principi morali non occorre nessun preservativo.

L’amore vero prima di tutto
Secondo Benedetto XVI è necessario “favorire una migliore comprensione della natura, della dignità e del ruolo del matrimonio che richiede un amore indissolubile e stabile”. Accento quindi sul quell’atto meraviglioso che è l’amore. Amare significa conoscere e rispettare sé stessi e il proprio partner.

Vogliamo e vogliamoci bene. Il preservativo non deve essere lasciapassare per le avventure di una notte. Bisogna ricercare l’amore vero, il compagno della vita con cui formare una famiglia. Se tutti avessero compiuto da sempre questo atto di responsabilità, l’HIV non avrebbe trovato un terreno favorevole per crescere e svilupparsi. Ma non è troppo tardi per cambiare.  Come canta Arisa, per un futuro migliore basta la “Sincerità, un elemento imprescindibile per una relazione stabile che punti all’eternità”.

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Immagine 2: Flickr.com