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Inizia il pellegrinaggio di Benedetto XVI in Africa

scritto da admin

A pochi giorni dal rapimento lampo dei volontari di Medici senza frontiere in Darfur, Benedetto XVI inizia il suo pellegrinaggio pastorale nel continente africano. Il viaggio, già preannunciato nell’ottobre scorso, è stato confermato domenica scorsa all’Angelus. L’aereo del Santo Padre è atterrato oggi, martedì 17 marzo, alle ore 16 a Yaoundè, capitale del Camerun; qui si è svolta la cerimonia di apertura. Il Papa proseguirà poi per Luanda, capitale dell’Angola, dove arriverà nella mattinata di venerdì. Il ritorno in Vaticano è previsto per lunedì prossimo.

Lo scopo del pellegrinaggio
Lo scopo di questa attesissima visita, la prima in Africa per Benedetto XVI, è innanzitutto il conforto del suo abbraccio spirituale al popolo africano. Come il suo predecessore, Giovanni Paolo II, che compì tra il 1980 e il 2004 ben undici viaggi nel continente nero toccando più di trenta nazioni africane, Benedetto XVI ama molto questa terra martoriata da decenni di guerre e povertà.

Queste le sue parole di domenica: "Con questa visita, intendo idealmente abbracciare l’intero continente africano: le sue mille differenze e la sua profonda anima religiosa; le sue antiche culture e il suo faticoso cammino di sviluppo e di riconciliazione; i suoi gravi problemi, le sue dolorose ferite e le sue enormi potenzialità e speranze".

In secondo luogo il Papa desidera incontrare i Vescovi africani, in vista della seconda Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi che avrà luogo in ottobre in Vaticano. Proprio in preparazione dell’Assemblea il Papa consegnerà loro un documento di 50 pagine, l’ Instrumentum laboris. Incontrerà in entrambi i paesi i rappresentanti del clero locale e in queste occasioni parlerà dei problemi e delle speranze dell’evangelizzazione in questa terra, toccando temi caldi come lotta all’Aids, diffusione di sette evangeliche e celibato sacerdotale. 

Il Vangelo porta la pace
Infine il Papa è persuaso che solo il  Vangelo può generare una forza capace di cambiare l’uomo e dunque riportare la pace anche in Africa. Rivolgendo l’attenzione solo ai paesi interessati dal viaggio del Papa, ricordiamo che l’Angola ha appena ritrovato la pace dopo un periodo di guerra civile durato dal 1975, anno della sua indipendenza.

Le due fazioni in lotta – il partito Unita di Jonas Savimbi e il MPLA (Movimento Popolare per la Liberazione dell’Angola), che sostiene il presidente attuale, Josè Eduardo Dos Santos – hanno causato in quarant’anni di violenze milioni di morti e sfollati e inoltre hanno lasciato sul territorio 11 milioni di mine inesplose.

In Camerun invece la situazione è relativamente migliore: dal 1998 si trascina una guerra di confine con la Nigeria, per il possesso della penisola di Bakassi, ricca di petrolio. Non è dato sapere il numero di morti anche perchè in questo caso sono coinvolti solo gli eserciti nazionali.

Potete seguire passo passo il percorso del Papa, che prevede tra l’altro anche un incontro con i giovani nello stadio di Luanda, consultando il sito del Vaticano.

Le festa di Joseph
Una curiosità. Il prossimo 19 marzo cade la festa di San Giuseppe, patrono della Chiesa, di cui il Santo Padre porta il nome di battesimo (Joseph): il Papa ha dunque invocato la sua protezione per la buona riuscita di questo viaggio così impegnativo!

Immagini tratte da Flickr.com