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Laura Pausini racconta la corsa all’Oscar: la conferenza stampa

scritto da Alberto Muraro
laura pausini

Ci sarà anche Laura Pausini a rappresentare l’Italia ai prossimi premi Oscar 2021, in programma ad aprile a Los Angeles.

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laura pausini

L’interprete romagnola, come vi avevamo raccontato qui su Ginger Generation, è in lizza per Miglior Canzone Originale. Laura Pausini ha interpretato per la colonna sonora del film Netflix The Life Ahead, con protagonista Sofia Loren, il brano Io sì / Seen.

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Ecco come Laura aveva commentato la sua nomination agli Oscar:

La canzone e il film sono dedicati alle persone che si sentono perse, abbandonate, senza protezione. Stato d’animo che conosco e che oggi più che mai vive in molte persone a causa della pandemia. Ma la speranza è l’insegnamento che questa canzone e questo film si sono proposti di dare come tema principale. Anche per questo, in maniera particolare, ringrazio l’Academy.

Questa mattina Laura, che ieri ha pubblicato una video reazione sui social, ci ha raccontato in conferenza stampa le emozioni che un traguardo così importante le ha creato!

 

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Ecco tutto quello che Laura ci ha raccontato su quello che si aspetta dagli Oscar e sul discorso che potrebbe fare!

Tutte le altre dichiarazioni di Laura Pausini sulla nomination agli Oscar 2021!

Parlando di come ha costruito il suo successo internazionale, Laura si è emozionata tantissimo ed è scoppiata a piangere. L’artista sente da un lato il peso della responsabilità per rappresentare il nostro paese e dall’altro la mancanza del suo pubblico internazionale:

Tutto quello che ho costruito fin’ora non mi ha portato nessun premio. Io non ho fatto niente, ho semplicemente cantanto delle canzoni. Ho fatto tante interviste, ma per la canzone, per il film. Sapete, quando abbiamo vinto il Grammy ci siamo resi conto che non avevamo nessun singolo fuori, non avevamo sfruttato abbastana quel momento.

 

Ognit tanto sento qualcuno che dice: “Ma chissà che team che c’ha dietro la Pausini!”. Ma la verità è il mio team non mi sopporta più, perché li massacro di domande. Ci sono anche delle regole  in questo mondo ma quando le segui non succede un cazz*. A me va cosi, sono spontanea, ma rompo le scatole alla mia casa discografica, io il mio lavoro voglio presentarlo! La gente deve saperlo che sono uscita, visto che sono diventata una storia e una risposta per qualcuno, io voglio andare là e incontrarla. Bisogna lavorare duro, raccontarle le cose che fai. Ho rotto le scatole a tutti, volevo andare in giro per i paesi a fare promo! A volte mi dicevano che costava troppo, allora ho deciso di tagliarmi il manager oppure altre risorse. Io sono nata in un paese doe ci sono i campi di pesche, so cosa significa da sempre darsi da fare. Mi rimbocco le maniche anche dopo un Grammy.

 

All’estero tutta questa cosa non è percepita come anormale. Qui in Italia io mi sento sempre di dover spiegare perché faccio certe cose, anche a me stessa. In Italia ho paura, quando sono all’estero non ce l’ho. Chiunque incontro all’estero mi dice io ti ammiro, anche se non ascolto la tua musica, questa cosa la sento solo da parte dei miei fan. L’Italia è l’unico paaese nel mondo dove io ho fatto un tour negli stadi. Il Sudamerica mi ha formato più come donna, che come risultati. Loro mi hanno insegnato di avere forza (l’artista si commuove, NdR) sono due anni che non viaggio. Sono abituata da 28 anni a stare a casa venti giorni. Il mio equilibrio è stare con la gente del mondo. Adesso devo essere forte per tutti, devo essere sempre super, sempre wow. Io mi sento orgogiiosa di essere italiana e di essere qui a condividere tutto questo con voi.

Ecco cosa ha raccontato Laura del suo rapporto con Diane Warren e con l’Academy:

Diane la sento tutti i giorni da agosto. Ci siamo conosciute tanti anni fa quando ho vissuto a Los Angeles e abbiamo provato a fare canzoni per i miei dischi vecchi. Adesso avendo capito che è questo il nostro momento per fare musica insieme siamo molto gasate. Lei è una combattente, non ha intenzione di perderlo l’Oscar. Lei è innamoratissima del messaggio del film ed è per questo che lei crede che questa canzone sia più speciale di altre con un messaggio non così di integrazione e accoglienza.

 

Il 70% dei nominati hanno canzoni legati a temi sociali e politici. L’Academy è molto attenta a certi temi, è vero. Anche il film nominato, Minari, ha un messaggio importante. Credo che ce le stiamo giocando “lì”, fino all’ultimo. Essendo un mondo diverso dal nostro non so con che criterio sceglieranno. Il mio ufficio stampa USA l’ho cambiato, che si occupi di cinema e non soltanto di musica. Mi sto facendo un attimo spiegare perché ho tante richieste dall’America e io alcune testate non le avevo mai sentite nominare e mi stanno spiegando perché dobbiamo fare certe interviste. Incrociamo le dita, dobbiamo essere positivi!

 

Se non vinco questo giro mi rompe un po, sono sincera!’. A sto punto, proviamoci!

Facciamo un enorme in bocca al lupo a Laura! Siamo sicuri che ci darà comunque vada un orgoglio immenso!