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Il Consiglio di Stato respinge il ricorso Gelmini!

scritto da admin

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dal Ministro Gelmini, che intendeva ridurre le ore scolastiche settimanali di istituti tecnici e professionali. Più di 750mila studenti delle classi interessate e che hanno già iniziato l’anno scolastico con un orario ridotto, dovranno prepararsi ad un ennesimo cambiamento e vivere i prossimi mesi nel caos.

La riforma Gelmini

La riforma Gelmini prevedeva, tra le altre cose, anche la riduzione delle ore di lezione delle classi seconde, terze e quarte degli istituti tecnici e delle classi seconde e terze delle scuole professionali. La misura risultava necessaria per poter rispettare il taglio di 87mila cattedre previsto dal Ministro dell’Economia Tremonti.

Gli effetti nel nuovo anno scolastico

Le lezioni sono ormai iniziate da diverse settimane con gli orari ridotti per tutti gli studenti e soprattutto con un numero di cattedre inferiori rispetto agli scorsi anni. Le materie che hanno ricevuto i tagli maggiori sono risultate la matematica, informatica e altre discipline tecniche previste nei vai indirizzi tecnici e professionali.

La sentenza del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato, il massimo organo di giustizia amministrativa, conferma il precedente provvedimento del TAR della regione Lazio e richiede quindi di ripristinare il vecchio ordinamento e tornare al monte ore degli scorsi anni. Questo giudizio è stato pronunciato poiché la misura ministeriale è stata considerata “illegittima” in quanto priverebbe gli studenti del diritto di completare, senza alcuna modifica, il corso di studi prescelto.

Le conseguenze e le speranze

Purtroppo però i tagli su ore e cattedre erano già stati applicati e resi reali e concreti. Ripristinare l’ordinamento precedente non sarà affatto facile e gli studenti dovranno essere pronti ad un nuovo anno scolastico, contraddistinto da continui cambiamenti, nella speranza che la situazione venga risolta al più presto e che il principio fondamentale del diritto allo studio venga rispettato fino in fondo.