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Michele Bravi, la prima intervista dopo l’incidente: “Sono in terapia”

scritto da Alberto Muraro

Il Corriere della Sera ha avuto modo in questa occasione di parlare con Michele Bravi per la prima volta dopo il tremendo incidente dello scorso novembre nel quale, come ricorderete, perse la vita una motocicista.

In quel periodo, Michele era impegnato nelle prove del suo nuovo mini tour Piano B, un live speciale e “raccolto” che l’avrebbe portato ad esibirsi in un paio di teatri milanesi e romani.

michele bravi

Proprio qualche giorno fa, sulle pagine online del quotidiano, era apparsa un’intervista all’avvocato di Michele Bravi, che aveva spiegato esattamente la posizione del suo protetto. Adesso, invece, è lo stesso Michele a parlare, a cuore aperto, di questi mesi così difficili.

La prima intervista di Michele dopo l’incidente

Di quella sera, Michele non vuole parlare, anche perché sul suo conto sono state raccontate un sacco di bugie:

Non vorrei parlarne, non voglio rendere questa tragedia un momento di opinione pubblica. Dico solo che sono state fatte intendere tante cose sbagliate. La tragedia non è certo un titolo sensazionalistico e molto di quello che si è scritto è stato già smentito. Il male rischiava di essere una macchia d’olio, ma ho avuto la fortuna di avere tante persone che mi hanno stretto forte la mano.

Nell’intervista, fra le altre cose, Michele ha parlato anche di come sta cercando, piano piano, di ritornare in contatto con la sua realtà:

E’ dura. A un certo punto ti dimentichi di come è il mondo, anche di come è essere leggeri su tante cose. Anche uscire di casa ha un peso diverso: le persone care ormai sono la mia casa. Non so se le cose torneranno mai come prima, in questo senso. Però mi mancano le persone, tantissimo. Mi manca la gente. La voglia di incontrarla è ancora tanta. Sto muovendo i primi passi.

Questo lungo e difficile percorso Michele lo sta compiendo anche e soprattutto tramite la terapia:

Quel posto è la forma più alta della paura: non riuscivo a dire o sentire nulla. È stato orribile. Quel posto c’è e me lo ricordo bene, ma ho avuto la fortuna di essere portato per mano a fare psicoterapia. Senza quella, non sarei qua e se c’è un messaggio che posso dare è questo: non temere di farsi aiutare. Io ho avuto tanta luce attorno che mi ha spinto a mettere questo primo tassello per tornare al reale.

 

Che ne pensate di questa intervista a Michele Bravi?