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Zero Chill: Recensione (no spoiler) della serie su hockey e pattinaggio

scritto da Elisa Baroni
zero chill

Dopo Spinning Out, Netflix ha deciso di puntare di nuovamente sul pattinaggio con Zero Chill. Le due serie sono molto diverse e in quest’ultima c’è poco dramma e molto divertimento. Inoltre, anche l’hockey su ghiaccio ha molto spazio. Ecco la nostra breve recensione no spoiler

Inizialmente avevamo qualche dubbio ed eravamo un po’ scettici ma la visione di Zero Chill è stata piacevolmente. Non è un capolavoro e non ha grandi pretese ma è leggera con pregi e difetti. Come spesso accade i protagonisti risultano i personaggi più odiosi ma per fortuna li troviamo circondati da personalità più interessanti.

Infatti, Mac e Kayla i due fratelli protagonisti hanno entrambi talento sportivo rispettivamente per hockey e pattinaggio su ghiaccio. Tuttavia, non sembrano dover sudare e soffrire per raggiungere i risultati come per esempio accadeva in Spinning Out e come accade nella realtà di tutti i giorni. Due dei personaggi che abbiamo apprezzato di più sono Sky ed Eva che al contrario per motivi diversi “cadranno” ma riusciranno a rialzarsi e inseguire con fatica i loro sogni. 

Zero Chill racconta l’amicizia con i suoi alti e bassi spesso amplificati dalla giovane età dei protagonisti. Inoltre, non mancano situazioni familiari difficile come divorzi, padri assenti o genitori egoisti. C’è anche spazio per la malattia e per ciò che significa lottare  ogni giorno per vivere. C’è ovviamente lo sport, la competizione, le pressioni e tanta ironia. Insomma non una seria dai significati profondi ma un piacevole passatempo soprattutto per un pubblico molto giovane. 

E voi, avete già visto Zero Chill su Netflix?