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Spider-man: Homecoming, la recensione del film con Tom Holland

scritto da Paola Pirotti
Spider-man: homecoming

Peter Parker è tornato per la terza volta in una nuova veste.
È iperattivo, entusiasta, imbranato. Ha solo quindici anni. Ed è solo un adolescente.
Spider-man: Homecoming è riuscito dove The Amazing Spider-man non ha potuto (e non per questo bisogna farne una colpa): essere un simbolo per una generazione. Perché lo Spider-man di Tom Holland è un nerd, un fan dei Lego e Star Wars, che dice “bella zio” senza sembrare ridicolo. È un supereroe del 2017.

Non c’è tempo per la profondità, il fascino delle origini o i tormenti dell’eroe. Lo Spider-man della Marvel – trasformato da Jon Watts in un teen movie esilarante – rispetta le linee guida del celebre marchio. C’è l’umorismo, c’è Tony Stark (Robert Downey Jr.) e ci sono quei colori accesi che abbiamo imparato a riconoscere. Ma c’è anche tanto John Hughes (Breakfast Club, Bella in Rosa). Nelle scene a scuola, nei dialoghi tra Peter e il suo migliore amico, o nelle dinamiche eroe-sfigato / bullo-viziato.


Osserviamo il mondo dei supereroi attraverso gli occhi di un ragazzino – con la stessa sorpresa e la stessa leggerezza. Tom Holland è brillante e fresco nel ruolo di Peter. Trasforma Spider-man in un ballerino aggraziato, piuttosto che un ragno arrampicatore. Appare più confuso il personaggio di Michael Keaton. Lo straordinario attore non ha problemi a sfoggiare sue capacità, ma è costretto a stringersi in un personaggio, l’Avvoltoio, sottotono e senza grandi motivazioni (il paragone con il Green Goblin di Willem Defoe nello Spider-man di Sam Raimi è inevitabile).

Questo problema, però, lo si potrebbe associare alla maggior parte dei villain di casa Marvel.
Durante la seconda metà del film, però, la bravura di Keaton ha la meglio sullo scarso spessore del suo personaggio. L’incontro tra Peter e Adrian Toomes, infatti, è probabilmente una delle scene più riuscite del film. La tensione e l’umorismo si mescolano dando vita ad una sequenza particolarmente entusiasmante.

Spider-man Zendaya
Zendaya è Michelle in “Spider-man: Homecoming”

Tra gli altri personaggi non possiamo non citare la svampita e bellissima zia May, interpretata da Marisa Tomei, che in poche scene riesce a catturare l’attenzione. E ancora, l’atteso debutto al cinema di Zendaya. La giovanissima attrice interpreta un ruolo introduttivo in questo capitolo. E forse la briciola di delusione che ci ha coinvolto è colpa della promozione del film, che poteva banalmente lasciar intendere altro. È chiaro che la sua Michelle sarà molto importante per i prossimi film (il sequel è previsto per il 2019), tra il mistero che accompagna il suo personaggio e il ritratto da ragazza ribelle e ai margini. È lei la Mary Jane del 2017? Noi scommettiamo che il suo personaggio si rivelerà molto di più.

Quello del nuovo Uomo Ragno del regista Jon Watts è un ritratto divertente, il cui maggior punto di forza non è l’action, bensì la teen comedy. E proprio quest’ultima sembra far leva su un aspetto che in molti hanno dimenticato: i supereroi dovrebbero tornare a stupire i bambini, gli adolescenti.

Spider-man: Homecoming uscirà nelle sale italiane da domani, 6 luglio.

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