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Scuola oggi:Troppo intelligenti per studiare

scritto da admin

Ecco un racconto dedicato a chi pensa che gli anni di scuola siano solo un un lungo ed estenusnte supplizio.

Se non ci sai fare con i numeri corri al bagno!

“Scusi prof. posso andare ai servizi?” sembra una domanda innocente fatta nel momento del bisogno, invece nasconde una mente lucida e fredda che sta per compiere un atto banditesco. Già perché a parlare è uno studente impegnato in una estenuante verifica di matematica che non ritiene tale materia degna del proprio interesse ma che non vuole ripetere l’anno fino alla pensione. Come fare? Ecco l’idea: mettere il libro di mate con tutte le sue formule e i suoi esempi nascosto in bagno ed attendere l’istante più opportuno. A quel punto sfoderare occhioni da cucciolo oppure tenersi la pancia simulando sintomi di costipazione per impietosire il prof che non potrà negare ad un povero ragazzo il permesso di correre ai servizi. Una volta pervenuti nel luogo dell’intimità trasformato per l’occasione in luogo di conoscenza (bagno) aprire il libro e cercare di immagazzinare più dati possibili.

L’importanza di un piano B

E se il prof fosse uno di quelli furbi? Ce ne sono, si sono fortificati dopo anni alle prese con farse di tutti i tipi. Sì sì me lo vedo entrare in classe con lo sguardo killer che si fissa sospettoso ora su uno studente ora su un altro per poi pronunciare una frase pesante come una condanna “Nessuno uscirà da questa classe durante la verifica. Se dovesse sopraggiungere un terremoto e si spalancasse una voragine al centro dell’aula che risucchiasse metà degli studenti, continuerò il compito in classe con quelli rimasti”. Certamente un osso duro ma il nostro amico è ancora più determinato a raggiungere la sufficienza. Cascasse il mondo! E allora eccolo munirsi di una penna rossa e di un fazzoletto di carta. Con gesti rapidi e precisi (ha alle spalle anni e anni di pratica) imbratta il fazzoletto di liquido rosso e se lo porta al naso e con lo sguardo colmo di preoccupazione piagnucola “Prof mi esce il sangue dal daso (fingendo un tono nasale) posso andare ai servizi?” A quel punto anche l’insegnante più crudele è costretto ad arrendersi di fronte ad un’ emorragia e accorda allo sventurato (eh!) studentello il permesso di recarsi in bagno. Ora il piano prosegue come da copione: rinvenimento del testo di matematica accanto alla tazza del water (con la turca non funziona, ci sono meno nascondigli e si è costretti a leggere in piedi) e memorizzazione delle risposte. Adesso non resta che tornare in classe con aria stoica e sentenziare “prof la bidella voleva portarmi al pronto soccorso ma io ho preferito rientrare per finire il compito” (la frase va detta come se si fosse allo stremo delle forze).

Massimo rispetto fratello!

Con questo sistema si ottengono due risultati: primo la stima del professore “accidenti Rossi credevo che ti fossi forato le narici apposta per saltare la verifica, invece sei ritornato, sono orgoglioso di te” (qui bisogna stare attenti a non ridere); secondo, grazie alla sbirciatina, il nostro mago della truffa riesce a raggiungere un voto decoroso: 6-. Un ulteriore vantaggio è l’ovazione ricevuta dai compagni una volta spiegato l’arcano segreto per gabbare il povero prof., sguardi d’ammirazione, pacche sulle spalle e tanta voglia di emulazione.

Alla fine ho usato il cervello!

Ecco il nostro eroe uscire da scuola convinto di aver sfruttato al meglio la sua capacità cognitiva, sì magari non saprà nulla di trigonometria, di angoli e triangoli ma perbacco si è spremuto le meningi molto più di un secchione e si è pure guadagnato il rispetto della classe. Del resto se fosse rimasto a casa a studiare il giorno prima facilmente il sangue dal naso gli sarebbe uscito veramente 
Buona scuola a tutti! (perché la scuola è soprattutto sopravvivenza!)