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Ritorno fra i banchi, senza sedie

scritto da admin

Marcianise, provincia di Caserta, liceo scientifico. Le sedie mancanti le ha prestate per le aule il parroco, perchè all’Isiss Novelli, come in molte altre scuole italiane, i soldi per gli arredi sono terminati prima ancora dell’inizio dell’anno scolastico. Roma, elementari e medie dell’Istituto Manzi. Le 60 sedie e i 20 banchi mancanti sono stati chiesti senza sosta a partire dallo scorso anno, ma al momento sono arrivati solo dieci tavolini singoli e venti sgabelli. Palermo. Le scuole hanno chiesto banchi e sedie per 650 mila euro, ma il Comune per ora è riuscito a stanziarne solo 18 mila. In altre scuole d’Italia intanto si sopperisce alla mancanza di sedie usando altri banchi, ma chissà che presto ogni studente non si dovrà portare in aula la propria direttamente da casa, come del resto già fa per la carta igienica e la cancelleria: a Latina e provincia ad esempio le famiglie sostengono al 50 per cento le spese degli istituti scolastici.

65mila insegnanti di sostegno in meno

L’allarme è stato lanciato proprio in questi giorni dal Corriere della Sera, che in un articolo di Benedetta Argentieri esplora e descrive la situazione di tante, troppe scuole italiane dove a mancare non sono solo banchi e sedie, bensì anche professori, in particolare di sostegno. Le associazioni dei consumatori denunciano la mancanza di almeno 65mila di essi, mentre secondo i calcoli dei sindacati in Calabria ogni insegnante deve seguire 4 alunni disabili invece dei due previsti per legge, molti dei quali tra l’altro possono usufruire del sostegno solo per 5 ore alla settimana.

Ma a mancare sono anche i bidelli. In provincia di Cosenza, secondo una sessantina di dirigenti scesi in piazza non c’è abbastanza personale per aprire gli edifici, situazione che è avvenuta realmente in tre paesi della provincia di Salerno.

Record di studenti in classe

Intanto è record di cifre in molte classi. A Milano, nelle classi serali del Bertarelli, in quarta si arriva a 56 alunni, in seconda a 44. 42 sono invece gli studenti di terza del liceo San Francesco d’Assisi del quartiere di Centocelle a Roma, 41 quelli di una classe dell’Itc di Fucecchio, in provincia di Empoli.

Così presidi, insegnanti e genitori si vedono costretti a spremersi le meningi per autofinanziarsi. Il blog NoiMamme propone pubblicità sulle fontanelle e pasti sponsorizzati; Modena si affida a bar interno, lotterie e bancarelle; in Liguria invece alcuni comuni si autotassano per pagare il tempo pieno alla maestra. Al liceo scientifico Newton di Roma il personale dona gratuitamente un’ora di lavoro a settimana mentre alla scuola di via Muzio a Milano a tinteggiare le pareti sono i genitori stessi.

Com’è la situazione nella tua scuola? Ti ritrovi in questa descrizione?

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