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Michele Bravi e l’omicidio stradale: che cos’è e quali pene comporta?

scritto da Claudia Lisa Moeller

Cosa significa che la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Michele Bravi? Cosa rischia il cantante di X Factor? Che cos’è di preciso l’omicidio stradale?

L’incidente:

Per chi non avesse seguito la vicenda, cerchiamo di fare un riassunto con le informazioni finora pubblicate e rilasciate alla stampa. Il cantante e idolo delle giovanissime era stato coinvolto in un incidente automobilistico a Milano lo scorso 22 novembre 2018. Dalle ricostruzioni, finora rese note, Michele Bravi avrebbe fatto un’inversione ad U in una strada dove non era permessa la manovra.

Nel girare l’auto il cantante avrebbe urtato una moto che proveniva in senso opposto. Lo schianto ha causato la morte della conducente. Michele Bravi ha chiamato subito i soccorsi che non sono riusciti a salvare la vita della donna rimasta gravemente ferita nell’urto.

Il rinvio a giudizio:

Oggi dopo mesi di indagini i PM di Milano chiedono il rinvio a giudizio, ovvero di procedere con il processo per omicidio stradale.

Cosa significa di preciso? E cosa rischia Michele Bravi? L’omicidio stradale è una legge approvata nel 2016. E’ un tipo di omicidio colposo. Il testo di legge era stato promulgato per inasprire le pene per coloro che si mettono alla guida in stato di ebbrezza e causano in questa condizione uno o più incidenti mortali. La legge distingue tre tipi di omicidi stradali dalle pene diverse a seconda della gravità delle azioni commesse dall’autista:

  • Pena dai 2 ai 7 anni per chi infrange il codice della strada;
  • Pena dai 5 ai 10 anni per chi si è messo alla guida con un tasso alcolico superiore 0,8 g/l e per chi commette gravi infrazioni del codice della strada (guida contro mano, eccesso di velocità, sorpassi o inversioni a rischio, infrazioni ai semafori).
  • Pena dagli 8 ai 12 anni per chi è sotto l’effetto di stupefacenti o il cui tasso alcolico supera i 1.5 g/l.

Il cantante ha subito chiamato i soccorsi e si è sottoposto ai test per alcool e droga. Non aveva assunto stupefacenti o bevuto prima di mettersi al volante.

Il cantante nelle sedi processuali dovrà difendersi dall’accusa di omicidio stradale. I legali del cantante avevano finora dichiarato che Michele Bravi aveva svoltato in una zona dove era permessa la manovra. Un perito del tribunale ha, invece, dichiarato che il cantante avrebbe troppo incautamente svoltato l’auto, perciò avrebbe causato l’incidente.

Con questa ultima perizia il cantante rischia di dover affrontare un processo per omicidio stradale, la cui pena potrebbe oscillare dai 2 ai 10 anni a causa della manovra azzardata. La legge per l’omicidio stradale, però, prevede anche una diminuzione della pena se si dimostrasse che non solo la condotta del cantante hanno causato l’incidente.

Cosa potrebbe succedere a Michele Bravi?

Michele Bravi andrà in carcere? Ciò dipende dalla pena. Per la legge italiana una pena fino a tre anni se incensurati può essere sospesa dal giudice.

Il cantante potrebbe anche voler patteggiare. Con il patteggiamento l’imputato accetta la condanna, ma può trattare fino ad un terzo della pena con l’accusa e risarcisce allo stesso tempo la famiglia della vittima. Il patteggiamento ha il vantaggio di abbreviare la procedura e di far sì che la pena sia meno severa di quella che rischierebbe al processo.

Con l’omicidio penale sia in caso di condanna, sia in caso di patteggiamento la patente viene automaticamente sospesa. Tra 15 anni il cantante, se vorrà, potrà rifare la patente.

La famiglia della vittima aveva protestato pubblicamente per le prime ricostruzioni fornite dalla difesa di Bravi alla stampa e chiedeva la verità per la defunta.. La famiglia aveva anche raccontato che il cantante non aveva nemmeno telefonato ai parenti della vittima per porgere le sue scuse e condoglianze.

Michele Bravi, invece, dopo lunghi mesi di silenzio aveva ripreso di recente a postare sui social la sua vita e come stava “ricostruendo la realtà” sconvolta a sua volta dall’incidente. Aveva anche ripreso con le apparizioni pubbliche e i concerti. Si era anche raccontato alle pagine del Corriere (qui potete leggere l’intervista).

 

Ora si aspetta il processo o eventuale patteggiamento.