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La caduta delle dee

scritto da admin

Danno l’impressione di venire quasi da un altro pianeta. Belle, ricche, famose e idolatrate da milioni di fan che farebbero di tutto per essere come loro, almeno un giorno della propria vita.

Ma le recenti e tristi vicissitudini che ultimamente  hanno visto protagoniste cantanti del calibro di Britney Spears (in bilico tra le sue battaglie legali per l’affidamento dei figli e i numerosi ricoveri in clinica psichiatrica), Amy Winehouse (ormai più famosa per la sua  sregolatezza che per il suo grande genio) e gli arresti per guida in stato di ebbrezza dell’attrice americana Linsay Lohan ci fanno aprire gli occhi e mettono in evidenza che non tutto è  oro quello che noi vediamo luccicare e che spesso dietro i sorrisi delle star si nascondono solitudine, tristezza e grandi insoddisfazioni.
Non necessariamente fama e successo, quindi,  sono sinonimo di felicità.

Lo dichiara Britney Spears  nel suo ultimo lavoro ”Black out” (il nome stesso dell’album la dice tutta sulla situazione “buia” che l’artista attualmente sta vivendo) che contiene il singolo “Piece of me” (un pezzo di me, ndr), in cui Britney mette a nudo in chiave ironica le sue debolezze e fragilità criticando se stessa e i paparazzi che le hanno reso la vita impossibile:” Sono la signorina “cattiva influenza” secondo i media. Un altro giorno un altro dramma. Non ci vedo nulla di male. Nel lavorare e nell’essere una mamma. E con il bambino in braccio io sono ancora un’eccezione. E voi volete un pezzo di me.” , recita la Spears sottolineando il cinismo dei media e il suo volere essere trattata ciò che è: un essere umano.

Sotto certi aspetti non è una vita facile quella delle giovani star che sebbene siano riuscite  a realizzare quelli che sono i desideri materiali come comprarsi la villa con una ventina di camere, altrettanti bagni, piscina, palestra personale e campo da tennis sulle ambite colline di Hollywood oppure abbiano a disposizione gli stilisti più famosi al mondo pronti a soddisfare ogni loro capriccio modaiolo si trovano a fare i conti con la totale perdita della privacy e ogni loro piccola o grande debolezza viene messa alla mercé del mondo intero.

Ecco allora che giornali e tv non si fanno scrupoli a mostrare una Winehouse completamente “fatta” durante una festa a casa propria o di pubblicare la fotografia di una Lohan irriconoscibile fermata dalla polizia all’uscita da un party, ebbra di alcol.
Dalle stelle alle stalle il confine è labile e non ci dobbiamo stupire se queste giovani donne cadono nella dipendenza di droga, alcol, antidepressivi e ansiolitici che troppo spesso sembrano fare da cornice alla loro vita.

Non nascondiamo di avere nostalgia di ciò che le nostre idole sono state: di quella Britney Spears radiosa e con la faccia d’angelo dei tempi di ” One more time” o di Amy Winehouse che con la sua profonda voce black ha ridato un nuovo significato agli affascinanti ritmi del blues e ancora delle brillanti commedie della Lohan protagonista acqua e sapone con pochi  grilli per la testa e molti buoni sentimenti.
E’ questo ciò che amiamo o ci piace godere della disfatta dei nostri miti?
Ai posteri, o meglio al pubblico l’ardua sentenza…