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La Bella e La Bestia: cronaca di un successo annunciato?

scritto da Alberto Muraro

Inutile negarlo, le favole piacciono a tutti, anche a quelli che hanno, solo in apparenza, un cuore di pietra e freddo come il ghiaccio: non è un caso che il trailer de La Bella e la Bestia, il nuovo film Disney in live action in uscita a marzo, sia stato visto nelle prime 24 ore da più di 127 milioni di persone in giro per il mondo.

Certo, fra questi saranno presenti anche i fan Disney duri e puri, quelli che non hanno mai visto di buon occhio la rivisitazione dei grandi classici della nostra infanzia in versione “in carne e ossa”: c’è da dire però che se nel caso di Maleficent (soprattutto) e di Cenerentola le storie e le vicende sono state modificate per andare incontro ad un pubblico più ampio possibile, la sensazione è che nel caso de La Bella e la Bestia sia stata mantenuta una grande fedeltà al cartone animato originale, caratteristica questa che potrebbe giocare un ruolo cruciale nei risultati del lungometraggio al botteghino.

La Bella e la Bestia, in questo senso, sembra avere tutte le carte in regola per essere un successo annunciato, magari al pari di Frozen: una protagonista meravigliosa, aggraziata ed espressiva come Emma Watson (perfetta nel ruolo di Belle), una computer grafica capace di sfumare abilmente le espressioni di orologi, teiere e candelabri senza snaturarne le sembianze in modo posticcio, una bestia dallo sguardo profondo e pieno di tormenti, un Gaston (Luke Evans) piazzato, arrogante e senza scrupoli, proprio come ce lo saremmo immaginato.

Un discorso a parte va poi fatto per le ambientazioni, imponenti, magiche come solo una produzione Disney poteva fare, ricche di dettagli e in perfetta linea con quanto raccontato nella storia animata ispirata dal romanzo di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont: nel film c’è tutto quello che avremmo voluto, dalla grigiastra e fredda neve del bosco che circonda il castello della bestia, alle case e i negozi di legno scuro del paese dov’è cresciuta Belle, passando per l’imponente sala da ballo dove si tiene una delle scene più belle e romantiche che il cinema ricordi.

“Una storia lunga come il tempo” recita il titolo della canzone che Belle e la Bestia ballano insieme, elegantissimi, una metafora suggestiva che potremmo applicare anche alla pellicola diretta da Bill Condon: è fin dalla notte dei tempi, infatti, che le favole conquistano grandi e piccini, burberi ed esseri umani dal cuore d’oro, perché grazie alle loro atmosfere riescono a trasportarci, almeno per un po’, in un mondo fatato dove tutto può succedere e dove anche i sogni che ci sembrano più irraggiungibili possono trasformarsi in realtà. Ogni tanto, insomma, non fa male pensare di poter vivere per sempre felici e contenti: in questo senso, ci scommettiamo, il film ha i presupposti giusti per trasportarci in un mondo incantato in cui tutti, sotto sotto, sentiamo terribilmente il bisogno di passare il resto delle nostre difficili esistenze.

Che cosa vi aspettate dal live action de La Bella e la Bestia?