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Intervista esclusiva a Ron Linvingston di L’evocazione – The Conjuring

scritto da Laura Boni

Era da un po’ che non si faceva un film horror della vecchia scuola” dice Ron Linvingston, protagonista dello spaventoso L’evocazione – The Conjuring, che sarà nelle sale italiane dal 21 Agosto, “Con tutti gli effetti speciali che si usano oggi, si sta spingendo un po’ troppo sul genere slasher, e la tipologia di film horror che si rifanno alla vecchia scuola era sparita“. Niente sangue, ma tanta tanta suspance è stata usata dal regista James Wan per portare sul grande schermo la vera storia di Ed e Lorraine Warren (Patrick Wilson, Vera Farmiga), investigatori del paranormale di fama mondiale, chiamati ad aiutare una famiglia terrorizzata da una presenza oscura in una fattoria isolata.

Oggi Ginger Generation ha un’intervista esclusiva a Ron Linvingston, che interpreta il padre della famiglia protagonista di L’evocazione – The Conjuring. Guardatelo bene perché le fan di Sex and the City  lo riconosceranno come Jack Berger, fidanzato scrittore di Carrie nella sesta stagione!

Leggi l’intervista:

Come sei arrivato a recitare in The Conjuring, e cosa ti attirava della storia? 

La cosa che più mi attirava era il cast del film. Sono un fan di Lili [Taylor] da diversi anni. L’ho vista a teatro a Chicago e ho capito subito che è un’attrice incredibile, capace di fare qualsiasi cosa. Vera [Farmiga], invece, ho iniziato a conoscerla cinque o sei anni fa, quando ha fatto Down to the Bone. Un film che mi ha molto colpito. Mentre Patrick Wilson lo avevo visto in Insidious, e sono subito entrato in sintonia con quello che James [Wan, regista] e Patrick stavano facendo, e con il lavoro di team in quel film. Perciò ero molto felice di questa opportunità. 

Sei un fan del genere horror/suspense?

 La maggior parte dei film di questo genere che preferisco sono quelli più vecchi. Shining è uno di quelli che riguardo almeno ogni due anni. Ha avuto un impatto enorme su di me quando ero piccolo, quello che riuscivano a fare, non solo con un horror, ma con il cinema in generale, è stupefacente. Credo che Alien sia un altro di quei film. Ha inventato il genere dell’horror fantascientifico.  Non mi viene in mente un altro film prima di quello che abbia fatto la stessa cosa — forse Frankenstein — ma stiamo parlando del genere dell’horror fantascientifico. E comunque, era un film che si concentrava sui rapporti umani e sul ritmo, tutte cose che ritroviamo in questa pellicola. 

Cosa ti piace di più di Roger Perron, il tuo personaggio, e quali sono state le difficoltà più grandi che hai incontrato nella sua interpretazione?

Forse, l’idea che il personaggio che dovevo interpretare non era l’eroe che avrebbe salvato il mondo, il fatto che quello che affronta questa famiglia è più di quanto lui possa gestire. Quasi all’inizio del film, dopo aver cercato di gestire la cosa, capisce che è troppo per lui, e allora devono andare a cercare aiuto dai personaggi interpretati da Vera e Patrick. Ma è anche la cosa che preferisco del mio personaggio e della storia in generale, perché vedo l’insieme, vedo il film nel suo insieme. Si tratta di trovare il coraggio, quando ti trovi di fronte a qualcosa più grande di te, di rivolgerti a qualcuno che abbia il potere di aiutarti. E in un certo senso è questo che è un esorcismo: E’ ricorrere a una potenza superiore, dire ‘Non ce la stiamo cavando molto bene qui. Non possiamo farcela da soli. Dobbiamo rivolgerci a un potere più grande per risolvere la situazione.’  Credo sia una cosa difficile da fare, soprattutto per un uomo. Credo fosse anche più difficile per gli uomini negli anni ’70, ed è ancora più arduo nel momento in cui lo scopo è prenderti cura della tua famiglia e mantenerla al sicuro.

L'evocazione 2

Hai aiutato a dare vita al look anni ’70 di Roger?

La cosa divertente è che abbiamo iniziato usando una parrucca, e poi, ovviamente, quando inizi a tagliare i capelli della parrucca non puoi certo tornare indietro. Quindi la prima versione della parrucca era lunga fino alle spalle, ma non aveva alcun senso. Poi i capelli sono stati tagliati più corti, alla Colin Farrell in Troy. Fantastici. Pensavo, ‘Voglio che sia questo il mio nuovo taglio!,’ era talmente favoloso.  [Ride]  Ma poi abbiamo deciso che era troppo favoloso. Sembrava improbabile. Poi, c’è stato un terzo taglio, ma sembrava quello di mio padre nel 1974. Quando l’ho visto  ho pensato, ‘Odio doverlo dire…’  [Ride]  ‘Il mio agente mi ucciderà per aver scelto questo anziché quello alla Colin Farrell, ma secondo me, questo è perfetto. Perciò scelgo questo.’ 

Cosa dovrebbe aspettarsi il pubblico da questo film? 

Questo film è un viaggio sulle montagne russe. E’ davvero terrificante. Credo che James volesse fare una sorta di ritorno al passato: Hitchcock incontra Amityville Horror incontra Poltergeist, quel genere di film, insomma. E anche se non c’è un linguaggio osceno, non c’è tanto sangue, né violenza, è abbastanza terrificante da aver preso i sedici anni, nonostante non contenga nessuno degli elementi che fanno prendere i sedici anni – a parte il fatto che è stato considerato un po’ troppo pauroso per i tredicenni. Il che, da un certo punto di vista, è qualcosa di cui essere orgogliosi.  Penso che, se ti piacciono gli horror e, soprattutto, se ricordi film come Poltergeist, che erano horror su delle famiglie che devono affrontare delle situazioni assieme, allora questo è il film per te.

Essendo tu stesso un fan, hai mai considerato la possibilità di scrivere o dirigere?

Ho riflettuto su questa idea. Ci sono un paio di cose su cui sto lavorando al momento, vedremo come andrà. E’ un po’ difficile bilanciare tutto. Il fatto è che per dirigere un film devi prenderti un anno, un anno e mezzo di pausa per seguire la storia nel suo sviluppo, il che significa che devi rinunciare a tre o quattro progetti come attore. E ancora non ho avuto il desiderio di farlo. Per quanto riguarda la questione dello scrivere, io scrivo molto lentamente [Ride]. Ma mi piacerebbe farlo. Credo di avere un paio di storie che mi piacerebbe raccontare, e non vedo l’ora di iniziare a farlo.

 

Vi piacciono i film horror? Preferite quelli di suspance o quelli splatter?