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Game of Thrones 7×2: la recensione del secondo episodio Stormborn

scritto da Alice Giusti

La settima stagione di Game of Thrones si è aperta in modo epico (ecco qua i 5 momenti OMG di Dragonstone) per poi riprendere il filo delle storie lasciate alla fine della sesta stagione e traghettarci nell’attuale posizione di tutte le forze in campo. Stormborn, il secondo episodio andato in onda stanotte su HBO e Sky Altantic (qui come seguire la diretta italiana) pone le basi per uno dei grandi scontri che avverranno… e anzi, abbiamo già avuto un piccolo assaggio di battaglia!

Vedi anche il promo della 7×03 con le anticipazioni!

ATTENZIONE SPOILER: NON CONTINUARE A LEGGERE SE NON HAI VISTO LA 7×2 E NON VUOI ANTICIPAZIONI

L’episodio 7×2 Stormborn si apre in maniera lenta, ma necessaria: Daenerys, dopo l’emozionante arrivo a Roccia del Drago, è pronta a mostrarsi come vera Regina e chiarisce subito che non tollererà tradimenti prendendo di petto Varys, certamente non noto per la sua lealtà a un re o regina. Poco dopo avviene anche l’incontro con Melisandre, che suggerisce alla Madre dei Draghi un’alleanza con Jon Snow (dopotutto lo ha riportato in vita dalla morte quindi il Dio della Luce per qualcosa l’avrà prescelto), e Tyrion conferma che ci si può fidare del Re del Nord.

Se vi ricordate, infatti, Tyrion aveva accompagnato Jon alla Barriera nei primi episodi della Prima Stagione, ed erano finiti per piacersi parecchio. Tra l’altro anche l’onestà di  Tyrion viene ribadita più volte nell’episodio, dallo stesso Jon e Ser Davos, mettendo in luce come il Folletto sia un Lannister atipico, proprio per questa sua caratteristica. Se ci pensate, nello stesso episodio, il padre di Sam Tarly, Lord Tarly, fa presente a Jaime che lui quando presta giuramento è fedele e non pugnale le persone alle spalle come fanno i Lannister (il povero Jaime non si libererà mai dell’appellativo di Sterminatore di Re).

Comunque, Dany ha un motivo per cercare Jon e Jon ha un motivo per cercare Dany: ossia accedere alla montagna di Ossidiana che giace sotto Roccia del Drago e cercare aiuto nell’esercito e nei dei draghi della bella Khaleesi per combattere gli Estranei. I due non sanno minimamente di essere imparentati, ma noi sì quindi l’hype per il loro incontro nel prossimo episodio è a mille!


La seconda mezz’ora di puntata ha assunto un ritmo molto più incalzante della prima e ci ha regalato non poche gioie (e qualche colpo al cuore): dopo l’ennesimo scontro pubblico tra Sansa-Jon (“no, non andare da Daenerys, è una trappola!” vs. “Abbiamo bisogno dei draghi e dell’Ossidiana”), il buon Re del Nord, che parte alla volta di Roccia del Drago, lascia il Nord nelle “buone” mani della sorella, che non si aspettava apparentemente il titolo: finalmente, dopo almeno 5 stagioni, le abbiamo visto un sorriso sulla faccia.

Il premio “falsità” di Westeros va sicuramente a Ditocorto che come diremmo noi toscani ha veramente la faccia come il lato B, ma fortunatamente a questo giro ha fatto male i suoi conti. Insomma, va a parlare a Jon di Ned Stark con voce affranta (cioè dico ve lo ricordate chi aveva tradito Eddard vero?) davanti alla tomba di quest’ultimo, dichiarando quanto gli dispiaccia per la sua morte (ahahah) e ribadendo quanto amava Cat e quanto ora ami Sansa. Che si aspettasse Baelish da Jon non lo sappiamo: una stretta di mano? Un brindisi? Ovviamente Jon ha fatto la cosa che avremmo voluto fare tutti in quel momento: attaccarlo al muro con un bel “se provi a toccare mia sorella, ti uccido con le mie mani”. Tra l’altro, parlando di Ned, la scena ha ricordato molto il momento in cui Ditocorto porta Lord Stark a trovare Catylin dentro a un bordello e lui lo mette al muro quasi soffocandolo nella stessa maniera in cui fa Jon. Tale zio, tale nipote. L’unica incognita è che adesso non sappiamo come potrà reagire il viscidone, approfittando della partenza del Re del Nord da Winterfell.

Altra grandissima gioia ci è arrivata da Arya. Cruciale in questo episodio è stato l’incontro con l’amico Frittella nella tavola calda. Preparandosi per andare ad Approdo del Re con l’obiettivo di uccidere Cersei, lei divora quello che trova e sembra assente, fredda mentre parla con l’amico; Frittella lo capisce e noi abbiamo avuto il dubbio che ormai la parte assassina avesse avuto il sopravvento su di lei. E invece, Frittella le rivela che a Grande Inverno non ci sono più i Bolton, ma che Jon Snow è il nuovo Re del Nord. Il cambiamento e l’emozione nel volto di Arya alla notizia sono state istantanee: sale a cavallo e, dopo un momento in cui tutti abbiamo trattenuto il fiato, è andata verso Nord!

Bello anche il momento del suo incontro con Nymeria (quasi più grande di Drogon), anche se dal sapore amaro. Ned Stark, in realtà, riveve anche in questa scena: quando Nymeria se ne va, nonostante Arya la inviti a tornare con sé a Grande Inverno, la ragazza dice: “That’s not you” (Questa non sei tu). Ciò non significa che non si trattasse di Nymeria, ma che la metalupa ha scelto la sua strada e non è (più) fatta per essere addomesticata. Sono in realtà le stesse parole che Arya dice al padre (“That’s not me”) nella prima stagione quando Ned le prospetta una vita da Lady con un matrimonio e un castello. Tutte queste referenze a Ned Stark le abbiamo amate e rivelano la cura nei dettagli che questa serie tv continua a proporre.

Gioie anche per Missandei e Verme Grigio, mentre Sam ci regala nuovamente il momento “schifo” della puntata cercando di togliere il morbo grigio da Jorah: l’esperimento, seppur doloroso, avrà successo così da poter ribaltare l’eterno #MaiUnaJorah? Chissà.

In ogni caso, chi deve già iniziarsi a preoccupare è Daenerys: il suo piano fa acqua da tutte le parti. Mentre Cersei costruisce una mega catapulta per colpire mortalmente i draghi, la flotta di Yara viene presa d’assalto da Euron, che, come da pronostico, uccide un paio di Serpi, ne cattuara una e la madre Ellaria come regalo per Cersei.

Quello che non ci aspettavamo è però l’esito del confronto tra i tre Greyjoy: Euron riesce a catturare Yara e invita Theon, che fino a quel momento si stava battendo valorsamente, a combattere per difendere la sorella. E noi ci avevamo sperato. Almeno io ci avevo sperato. Avevo odiato Theon per avere tradito Robb, ma le torture di Ramsay erano troppo per chiunque e il ragazzo si era riscattato salvando Sansa e lasciando a casa l’atteggiamento da strafottente. Ma niente: Theon, in mente ancora le torure, si butta in acqua, riconfermandosi quello che è. Cioè Theon. A questo punto, perfino offenderlo è come sparare alla croce rossa, ma è un peccato perché avevamo davvero creduto nell’evoluzione del personaggio (anche se a ben pensarci, forse nella realtà saremmo tutti un po’ Theon probabilmente).

Cosa ne pensate della seconda puntata di Game of Thrones?