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Demi Lovato: “I promoter mi offrivano droghe”

scritto da Alice Ziveri
Demi Lovato Skyscraper

Demi Lovato continua a parlare della sua storia.
In una recente intervista con Fabulous, la popstar americana si è addentrata un po’ più nel dettaglio di uno degli argomenti di cui ha sempre preferito non parlare troppo: l’abuso di droghe.
Già, perchè Demi, giovanissima, si è trovata a dover affrontare anche questo – oltre che i disordini alimentari, l’autolesionismo e il disturbo bipolare.
“E’ una cosa di cui non mi piace parlare. Posso dire che ero depressa” racconta la cantante, “Stavo sul palco di fronte a 18000 persone, poi scendevo e d’improvviso mi ritrovavo da sola in una stanza d’hotel. Crollavo, e dovevo trovare un modo di ricreare quella sensazione.. per stare su di morale”.
Stando in quell’ambiente, le droghe sembravano la soluzione più facile. Anche perchè ottenerle era più semplice che bere un bicchiere d’acqua: “I promoter mi offrivano droghe nei club e nei ristoranti. Volevano che ci tornassi, così sarei stata avvistata nei loro locali. Mi stavano leccando i piedi, in sostanza. Pensavo fossero miei amici. Pensavo fosse divertente” ricorda Demi, con tanta rabbia e amarezza, “Essere una star può essere molto pericoloso. Nessuno ti dice no. Ecco perchè molti finiscono per andare in ovedose e morire. Sicuramente sarebbe potuto succedere anche a me”.
Il lungo anno di terapia di recupero alla clinica Timberline Knolls, fortunatamente, ha aiutato Demi Lovato a combattere questo e gli altri problemi distruttivi dalla quale era afflitta: “Non posso dire di essere perfetta, nè completamente guarita – ma sto imparando ad amarmi e accettarmi. Ho una visione più positiva, e sono felice”.
“Non rimpiango l’infanzia che non ho avuto” conclude la cantante, “Preferisco avere girato il mondo e registrato album, che essere rimasta al liceo”. Anche perchè la scuola non è stata esattamente un’esperienza all’acqua di rose per lei, che ha dovuto subire le angherie di bulletti che la chiamavano brutta e grassa.  Ma ormai non ci pensa più: “Non ci penso e non mi interessa niente di loro. Non cambierei quello che ho vissuto: mi ha insegnato molto, e mi ha resa più forte”.