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Censura per Hurricane, nuovo video dei 30 Seconds to Mars

scritto da Alice Ziveri

E’ finalmente uscito il videoclip di Hurricane, nuovo singolo dei 30 Seconds To Mars tratto da This is War.
Dopo settimane di indiscrezioni, teaser e piccoli dettagli svelati su Twitter tramite stati, foto e quant’altro, il gran giorno è arrivato. E, prima ancora di venire pubblicato, il video è stato censurato.

Hurricane: the film

Che avrebbe contenuto violenza e scene sessualmente esplicite, si era capito, la band non ne ha fatto segreto. Avevano addirittura chiesto ai fan di inviare mp3 dove leggessero frasi in tema, da inserire nel film, come lo chiamano. E di film si può effettivamente parlare, non solo perché dura quasi quattordici minuti, ma perché tutta la struttura, la regia, e l’impianto stilistico lo rendono un cortometraggio molto più che un videoclip.
I 30 Seconds To Mars non sono nuovi a queste operazioni, e tutti i loro singoli hanno avuto video che sono dei piccoli capolavori di cinematografia (tagliati per la versione televisiva), diretti da tale Bartholomew Cubbins, che altri non è che il frontman Jared Leto.
Hurricane, ambientato in una New York City notturna e silenziosa, si apre con una voce che dice, in francese: "Questa non è la realtà. E’ un sogno."
Tre capitol: Birth, Life, Death.
Ci sono tre personaggi che vagano nella città deserta, c’è un essere inquietante che si aggira con una mazza e il volto chiuso in una maschera di pelle, c’è una ragazza con dagli occhi dipinti di nero, ci sono uomini con maschere da animali, ci sono chiavi misteriose che sembrano rappresentare la salvezza nei momenti più difficili.
In tutto questo, l’atmosfera onirica è resa alla perfezione: slow-motion, flash di scene erotiche che irrompono inaspettati, cadute epiche da grattacieli e palazzi imponenti. C’è un senso di inquietudine e sospensione.
In general, l’intero racconto sembra girare intorno a quello che ripete la canzone: "Tell me, would you kill to save a life? Tell me, Would you kill to prove you’re right?"

Censored

Ma il video non è piaciuto alle reti televisive.
Jared Leto ha postato ieri una delle mail ricevute, dove viene spiegato minuto per minuto il perché dell’impossibilità di trasmetterlo in fascia protetta, e non solo.
Alla fine sembra che la soluzione trovata sia stata quella di oscurare certi fotogrammi.
Ma la versione incensurata è già disponibile in rete.