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Arrivano i prof.: Intervista esclusiva a Irene Vetere

scritto da Federica Marcucci

In occasione dell’uscita di Arrivano i prof., la nuova commedia di Ivan Silvestrini che sarà nelle sale a partire dal 1 maggio abbiamo incontrato Irene Vetere, giovane attrice romana già al suo terzo lungometraggio. Nella commedia, ispirata a un film francese campione d’incassi, Irene divide lo schermo insieme a Rocco Hunt, ma anche Claudio Bisio, Lino Guanciale e Maurizio Nichetti. Presto la vedremo anche nel nuovo film di Paolo Virzì.

Come sta andando la promozione del tuo nuovo film, Arrivano i prof.?

La promozione sta andando molto bene. Sono tornata da poco da Sorrento, dove sono stata lo scorso weekend per la promozione in anteprima del film all’Incontro Internazionale del Cinema. La sala era pienissima, ma la cosa bella è che c’erano molti ragazzi e tutti hanno riso alle gag. È stato davvero incredibile perché le reazioni del pubblico sono state più sentite di quel che speravamo.

Anche perché questo film è sì una commedia trasversale, ma ha un bel messaggio soprattutto per i giovani…

Esatto, il target è decisamente giovanile. Però ho visto che tante persone adulte che hanno riso e apprezzato le battute del film.

Com’è stato interpretare il tuo personaggio, Camilla?

Per molti aspetti lei è simile a me, ma per altri siamo davvero diverse. Anch’io sono una persona che tiene molto allo studio, infatti mi impegno e cerco di riuscire bene – quest’anno infatti ho la maturità, pensa che quando giravamo il film ero l’unica minorenne e l’unica non maturata! Insomma, non sono secchiona come lei, ma questo lato del mio carattere mi ha permesso di trovare un punto di partenza per sviluppare il personaggio. Ne è uscita una ragazza molto più rigida di quanto sia io in realtà ma che nel corso del film vive una propria maturazione.

Tu stai finendo le superiori ma allo stesso ti dedichi alla recitazione. È difficile per te coniugare i due impegni, come fai?

Io ho girato tre film, Zeta (2016), Arrivano i prof. (2018) e il nuovo film di Paolo Virzì che dovrebbe uscire quest’anno. In tutte e tre le occasioni ho avuto la fortuna di poter lavorare in fasi favorevoli allo studio, ad esempio il film di Cosimo Alemà e quello di Virzì sono stati girati nel primo trimestre, mentre Arrivano i prof. addirittura in estate. Sotto questo punto di vista fare l’attrice non ha mai ostacolato i miei impegni scolastici, nonostante mi dedicassi allo stesso tempo anche a lezioni di recitazione e provini.

Sono tutti impegni che sicuramente tolgono tempo allo studio, ma sono comunque convinta che si tratta di due realtà perfettamente conciliabili: ho sempre recuperato tutto quello che ho perso e credo che anche in futuro vorrò proseguire sia gli studi che la mia carriera di attrice. Bisogna solo organizzarsi, che alla fine è un po’ il succo della vita! Un po’ come chi fa sport a livello agonistico.

Questo è molto interessante perché il tuo personaggio è forse la pecora nera del suo ambiente, il liceo in cui è ambientato il film, giusto?

Non sappiamo bene quale sia il background di Camilla, però possiamo immaginare che si sia iscritta in questo liceo senza sospettare che si sarebbe ritrovata in una classe di gente senza alcun tipo di interesse per lo studio. Dal momento che lei è l’unica che tiene alla scuola sì, è un un pesce fuor d’acqua.

Questo film porta alle estreme conseguenze l’idea che un certo tipo di sistema scolastico, forse datato, possa fallire nell’educare in modo critico gli studenti. Tu che cosa ne pensi?

Questa è una bella domanda! Mia mamma è una professoressa, insegna al liceo, quindi ho un confronto sia a scuola che a casa h 24 su questo fronte. Il problema della scuola italiana e di come è pensato l’insegnamento è che valorizza poco le singole caratteristiche di ogni alunno; spesso si tende a valutare tutti nello stesso identico modo, ma dal momento che non siamo tutti uguali la trovo una cosa un po’ incoerente. Sarebbe bello avere un sistema più “morbido” sotto questo punto di vista, che permetta a ognuno di esprimersi al meglio.

Tuttavia non voglio fare il solito discorso vittimista dei ragazzi che non vengono capiti, infatti è anche vero che molti non si impegnano e tanti professori sono messi a dura prova. Per mia fortuna io conosciuto dei professori molto in gamba, e mi rendo anche conto che trovarsi davanti a una persona senza stimoli non è semplice. Qualcosa che, portata alle estreme conseguenze, può sfociare anche nel bullismo come nei recenti episodi di cronaca. Il fatto che in questo io possa confrontarmi con mia madre è di grande aiuto; spesso lei mi racconta di come alcuni genitori giustifichino sempre i figli, anche quando non fanno il proprio dovere.

Per come la vedo l’impegno è fondamentale e il rispetto deve essere reciproco: così come i professori rispettano gli studenti, anche loro devono rispettare gli insegnanti. Quando non c’è rispetto non vi è alcun tipo di scusante. Ad esempio una mia professoressa ci dà del lei come noi diamo le diamo del lei.

Puoi dirci qualcosa riguardo al film che hai girato con Paolo Virzì oppure è ancora tutto top secret?

Purtroppo è ancora tutto top secret, posso dire veramente poco. In realtà neanche noi del cast sappiamo con certezza quando sarà la data d’uscita, ma con tutta probabilità a dicembre. In ogni caso spero di che esca presto perché non vedo l’ora! Sono molto contenta di come ho lavorato a questo progetto.

È incredibile poi che a volte, rivedendosi sul grande schermo, si abbia un totale effetto sorpresa; mi è successo guardando Arrivano ai prof., nonostante io sia una persona molto critica, ho riso dall’inizio alla fine come se non l’avessi girato io.

Com’è stato incontrare di nuovo Rocco Hunt sul set di un film?

In realtà non ho conosciuto Rocco Hunt sul set di Zeta perché lui aveva una piccola parte e io quel giorno non ero sul set. Ci siamo conosciuti sul set del videoclip di Se mi chiami, una canzone che ha fatto con Neffa; il regista del video è infatti lo stesso di Zeta, Cosimò Alemà, che dopo il film mi ha chiamata di nuovo per una collaborazione.

Tra poco inizierà il festival di Cannes dopo tante polemiche legate all’esclusione di Netflix. Dal momento che sei un’attrice molto giovane, che opinione ti sei fatta riguardo alla questione: preferisci vedere i film on demand oppure ami la sala cinematografica?

Sarei un’ipocrita se dicessi di essere un’amante incondizionata del grande schermo al cinema. Io in primis ho Netflix e non ho mai disprezzato l’idea di guardami i film da sola a casa. Il fatto di Cannes è una questione più delicata, ne abbiamo discusso anche con gli attori di Arrivano i prof., anche se più che esprimere pareri ho ascoltato le loro opinioni: molti erano d’accordo sull’esclusione, altrettanti no.

In realtà io non saprei bene come schierarmi: solitamente guardo su Netflix film che vengono acquistati, gli unici che ho visto realizzati da Netflix stesso non mi hanno molto colpito ma forse è una casualità, dovrei approfondire. Certo quando senti che la percentuale di biglietti venduti al cinema è in calo rispetto all’anno scorso ti si stringe il cuore; ma la vita del film non finisce al cinema, dopo l’uscita c’è la tv, c’è Netflix appunto.

Usufruendone anche io non mi sento di prendere posizioni ipocrite, soprattutto perché io stessa sento il bisogno di guardare certi film a casa mia, con la possibilità di metterli in pausa quando voglio. Resta il fatto che mi piace sia guardare i film a casa sia andare al cinema, una cosa non esclude l’altra secondo me.

Progetti per il prossimo futuro?

Questa sì che è una bellissima domanda! Innanzi tutto prendere il diploma, poi si vedrà…

Guarda il trailer del film:

Pensate di andare a vedere anche voi Arrivano i prof. con Irene Vetere?