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Concorso Percy Jackson: Un pesce … oppure un dio marino?

scritto da admin

Per il Concorso del Meet&Greet di Percy Jackson vi abbiamo chiesto di scrivere un racconto, i post vengono pubblicati e i più beli e votati potranno vincere il Meet&Greet di Martedì 23 Luglio con Logan Lerman e Alexandra Daddario al Giffoni 2013 . Ecco la risposta di Davide! Se vi piace, condividetela per aiutarlo a vincere.

 

Ciao a tutti gli amici di Gingergeneration!

Sono Davide, ho dieci anni appena fatti e tre cugini con cui condivido le mie avventure: Ricky, Nick e Fede. Si lo so, vi ho scritto i loro diminutivi ma … io li chiamo così 

A tutti noi piace pescare, da morire. Solo che ai nostri papà non piace per nulla. Soprattutto al mio di papà … è vero, bisogna dirlo: mi ha sempre accompagnato a pescare.

Solo che quando viene lui con me (o con i miei cuginastri!) non pesco proprio niente. Ore e ore con questi schifosissimi vermi attaccati all’amo, che marciscono in acqua e … niente. Ma proprio niente niente. Né alle 4 di pomeriggio, né alle 7 di sera, né alle 8 di mattina.
Certo l’ultima volta che è venuto il mio papà alle 7 di mattina … alle 11.00 io ero furibondo: quattro ore quattro ad arrostirci al sole e manco un’ombra di pesciolino!
Preciso che non è che non abboccano. No, proprio non passano vicino all’amo. Che dicono: nuotano a centinaia di metri di distanza.

Ecco spiegato perché due sabati fa, mentre eravamo dai nonni in vacanza a Lanzo d’Intelvi, a pescare ci siamo andati da soli.
Ricky, Fede, Nick e io. I Quattro Pescatori dell’Apocalisse. Ci siamo chiamati così, anche se avevamo fifa, lo ammetto!

Fifa, certo perché io ho 10 anni e Ricky che è il più grande ne ha 12. E andare a pescare da soli in un laghetto di montagna … <> ha urlato Fede, il più piccolo, di 9 anni. <>. Panico tra i cugini. Sbiancamento facciale di gruppo.
Pronta la risposta di Nick il Sapiente, il saggio del gruppo (se no non l’avremmo chiamato così): <>. <>
L’incredibile domanda di Fede rimbalza come un barile. Decidiamo democraticamente che avremmo chiesto aiuto a qualcuno … oppure che avremmo buttato “per sbaglio” Fede (il più piccolo ma il più coraggioso) nel lago. Così la mamma non poteva sgridarlo perché si era bagnato per andare a liberare l’amo.
Siamo 4 geni del male, lo so. Non ditelo 

E ora torniamo alla mitica pesca. Siamo lì intorno al laghetto con il signor Renzo. Che è vecchio quanto il nostro nonno ma è molto simpatico. Vive lì da solo e ha piacere che noi andiamo a pescare nel suo laghetto. E ci racconta un sacco di storie. Come quella del Boccalone Gigante e delle Enormi Trote Salmonate.
La giornata è fantastica: io penso alle volte in cui sono arrostito al sole insieme al mio papà e lui si è incavolato come una biscia perché non prendevamo niente e io frignavo e oggi … invece … trote, cavedani, boccaloni, salmoni, carpe giganti … Il signor Renzo dice che qui i salmoni non ci sono, ma tutti e quattro parlottiamo: si quelli sono proprio salmoni! Guarda come saltano!
Ed è a quel punto che Nick il Sapiente tira fuori la storia di Nettuno e chiede a Renzo se era il Dio del Mare oppure anche dei fiumi. Insomma, se quei pesci che vediamo guizzare nell’acqua sono un po’ figli di Nettuno! Perché noi siamo ora siamo nel pieno dell’avventura di Troia: io sono Achille Lancia di Fuoco, Ricky è Ettore Spada d’Acciaio, Fede è Patroclo Scudo di Titanio e Nick invece vuole fare il Dio Nettuno. Non vale. La regola della guerra di Troia (che il mio papà mi ha raccontato ogni volta che siamo andati a pescare … tanto avevo tempo per ascoltare!!) è che ognuno di noi non può essere un dio. <> ma mentre stiamo discutendo animatamente parte un urlo:
<> Ricky è in preda al panico. Un mostro? <> sorride Renzo, che in questo momento ci sembra il saggio Priamo. Tutti siamo intorno a Ricky.

<> ci dice il vecchio Renzo <>. Tocca a noi? Urka vacca, e ora? Cavoli siamo proprio da soli.
Fede e Nick se la fanno sotto e si allontanano come due fichi d’india. Ricky è in preda al panico e cade in acqua. Si è distratto e il Mostro del Lago l’ha trascinato giù! O mamma! Io afferro terrorizzato la sua canna da pesca mentre Renzo gli porge la mano, ridendo come un matto.
E sì, perché Ricky si è ingurgitato la nostra merenda (una banana a testa) e ha buttato le bucce per terra! Altro che mostro: quel fesso di mio cugino è scivolato su una buccia di banana!

Tocca a me: è la mia occasione per dimostrare che sono un bambino coraggioso e che anzi sto diventando un ragazzo. Afferro saldamente la canna e … il Mostro del Lago tira come una bestia. Sinistra, destra, sinistra. Io urlo, ma non mollo.
Tira veramente tanto: la punta delle mie scarpe è quasi a mollo nel laghetto. Renzo è vicino a me e anche i cugini! Che bello, una volta tanto sono io al centro dell’attenzione.
<> Fanno il tifo per me. Sono Achille in mezzo ai Greci! <> urlo rivolto al sole ridendo <> è il mio urlo di battaglia.

Anche Ricky fradicio ride. Si è già fatto promettere da tutti noi che sua mamma non saprà niente 

Sono dieci minuti di battaglia ma poi Renzo mi insegna come strattonare la canna e … la Trota Gigante balza sulla sponda. <> fa un signore. <> si rivolge a Ricky il Fradicio. Ma il cugino ormai è terrorizzato e mi scappa dietro.
<>. Ormai mi sento davvero coraggioso. Solo che la Trota Gigante ha capito che se rimane lì sulla sponda è spacciata. Va bene che siamo quattro bambini, ma Renzo e qualche altro pescatore li ha già visti … E si rituffa in acqua!
Insieme a mio cugino Fede che si allunga un po’ troppo per prenderla e la segue a ruota. Risata generale! Sputacchi di Fede. <>, suo fratello Nick il Sapiente sta per sfoderare una lezione di fisiologia degli escrementi dei pesci, ma Renzo lo blocca con uno sguardo tra il severo e il divertito. Fede è in procinto di vomitare, non è il caso. Per fortuna Renzo lo riporta sulla riva. Bagnato ma sorridente.

Nel frattempo ho ripreso la canna e tengo duro: quella Trota Gigante me la voglio proprio portare a casa! Dobbiamo farla vedere ai nostri papà. E’ una questione di principio. E poi … magari questa è l’unica volta che pesco qualcosa nei prossimi tre anni. Non si sa mai.
Stringo la canna et voilà. La trota torna sulla riva. <> Lo strattone fatale non era il mio. <> mi rivolgo al Cugino Sapiente. <>. Vai avanti tu … vecchia regola di vita. L’ho imparata dai cugini.

Nick afferra il pesce. Non è che lo afferri saldamente, perché quel poveraccio si agita come una bestia. Attaccato all’amo com’è. <>. Sembra facile ma … fatelo voi! Con un pesce di un chilo poi.

Sono attimi di panico. Nick urla e libera il pesce, il quale vorrebbe tornare all’acqua ma purtroppo gira intorno alle caviglie del cugino. Ed è allora che mollo la canna e balzo sulla povera bestia ormai stremata. Lo afferro con una mano e con l’altra prendo l’amo. Provo a toglierlo ma non sono un granchè. Fortuna che c’è Renzo, che mi aiuta. E con un movimento esperto accompagnato da un sorriso davvero paterno (anzi: nonnesco!) la Vecchia Trota Gigante finisce in un secchio. Sorrido trionfante. <>. Allargo le braccia e … colpisco il cugino Nick, il quale ha ancora la lenza intorno alle caviglie.
Splash!! Tre cugini in acqua!

Ma chi se ne frega. Oggi abbiamo domato il Mostro del Lago. Noi, i quattro cugini, i figli di Nettuno.