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The Voice of Italy: recensione e voto alla nuova giuria

scritto da Claudia Lisa Moeller

The Voice of Italy ogni giovedì sera in onda in prima serata su RAI 2. The Voice è tornato. Con una nuova giuria e un nuovo conduttore. Saranno le blind auditions, la prima e più divertente parte del programma, ma questa volta si può dire che RAI 2 ci ha preso con la giuria.

Io ammetto che di metal (specie italiano) non conosco quasi nessuno. E in particolare nessuna. Cristina dei Lacuna Coil è il nuovo giudice donna. Archiviata l’indifferente Noemi e la mitica Raffaella Carrà, chi poteva essere la cantante giudice di questo talent? Perché non tentare con un genere poco premiato dalla TV italiana? Quindi eccoci Cristina, con i suoi costumi goth e i capelli da Sailor Moon neri a giudicare i concorrenti.

Chi vede delle somiglianze con Manuel Agnelli (X- Factor), forse non ha visto lo show di SKY, ma questo è un giudice donna che ci piace. Grintosa, per niente sciantosa, simpatica e sicuramente con idee chiare. In più la sua presenza potrà sfatare qualche credenza leggendaria che ancora sussistono sul mondo metal e goth.

Francesco Renga, però, è la rivelazione di questo talent. Finalmente un giudice preciso e cattivo. Non le manda a dire. Le faccette e commenti dopo le esibizioni sono sempre puntuali. Non manca di correggere i concorrenti che passano davanti a lui, impietosamente senza insultare. Renga è quel giudice di cui si sentiva la mancanza nel panorama italiano.

Nella giuria, poi, c’è il ritorno di J – Ax, ormai veterano della trasmissione, e la new entry Al Bano. Sorprendentemente Al Bano si rivela molto più spiritoso ed ironico di quanto uno potrebbe pensare. In più i suoi discorsi terra, terra per motivare i concorrenti a scegliere la sua squadra sono una nuova retorica piatta e piana inedita per lo show che farà scuola. A consolidare e a tenere uniti tutti lo Zio del rap italiano, ovviamente J -Ax, che si dimostra l’abile collante del gruppo.

Infatti è da anni che mancava in tv una giuria coesa: non si è formata la solita coppia di due giudici che fanno tra di loro comunella escludendo gli altri. I giudici scherzano tra di loro. Palesemente non ascolterebbero mai la musica degli altri, ma si rispettano e non hanno problemi a canzonarsi e a produrre uno show divertente, in cui c’è la musica ma anche la televisione.

E arriviamo a Costantino della Gherardesca, il nuovo conduttore. Personalmente sono contenta di vedere Costantino liberato dai relaity-show come Pechino Express, solo che forse la posizione di contorno e di commento del talent show (come prevede The Voice of Italy) non è proprio il suo lavoro. Davanti alle lacrime dei famigliari o al musicista non proprio felice per essere stato bocciato Costantino non riesce a smettere la sua ironica posa (che io apprezzo, ma è questa la sede?).

Il suo freddino contegno non è proprio la migliore accoglienza per i concorrenti che sperano sempre di sfondare. Le sue espressioni, il suo completo nero e il taglio da impiegato tedesco sono la cornice beffarda di un conduttore che ricorda che questo non è un talent per talenti, ma solo l’ennesimo prodotto commerciale tv eseguito e portato avanti come il format comanda. Costantino della Gherardesca è la nota snob in un programma pop. Funziona? Vedremo il gradimento del pubblico.

Infine apprezzo che ormai nel programma i concorrenti sono in molti casi cantanti professionisti. Chi si presenta sul palco di The Voice of Italy sono raramente giovincelli o meno sprovvisti di esperienze nel campo della musica: per loro il talent è la possibilità di ampliare il loro pubblico. Così facendo si leva proprio del tutto la meraviglia di avere a che fare con “gemme grezze”, ma con artisti e interpreti di piccolo successo che sperano di salire di livello.

Sono lì anche loro per fare show: senza grandi ipocrisie da ingenui cerbiatti nel mondo incantato e spietato dello showbusiness. Ciò permette anche di sentire voci non proprie giovanissime, altrimenti escluse da altri programmi che puntano sulla verginità (o presunta tale) artistica dei concorrenti.

Chiudiamo con le solite due note negative. Ormai il product placement è inevitabile. Nemmeno la RAI riesce a fare un programma senza promuovere quella bottiglietta d’acqua, quell’automobile o quell’altro ancora prodotto di cui sentiamo la necessità. Mi raccomando che si paga il canone e c’è anche la pubblicità trai vari blocchiNon manca nemmeno qui il momento lacrimuccia. Molti candidati si presentano con storie tristi, difficili e che vorrebbero già commuovere il pubblico da casa. Non si poteva saltare?

Voto a The Voice of Italy? 9, talent show stravisto, ma con la nuova squadra possiamo aspettarci un’edizione scoppiettante senza trash.

E tu cosa ne pens di questa nuova giuria di The Voice of Italy?