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Venezia 76: The King, la recensione del film con Timothée Chalamet

scritto da Paola Pirotti
Timothée Chalamet The King

Un Re non ha amici.
Un Re ha solo seguaci e nemici.
Questa è la prima regola da imparare quando si sale al trono d’Inghilterra nella prima parte del Quattrocento. Ed è questo uno dei primi insegnamenti che il fedele mentore Falstaff dona al futuro Re Enrico V.
In anteprima a Venezia 76, abbiamo visto The King, nuovo lungometraggio del regista David Michôd con un cast di stelle: da Timothée Chalamet nei panni del Re protagonista, a Joel Edgerton (anche co-sceneggiatore del film), Robert Pattinson e Lily Rose-Depp.

La trama è semplice: il principe Hal è costretto ad ereditare la corona inglese dopo la morte di suo padre e a destreggiarsi in una guerra inevitabile, ma non voluta contro la Francia.

Il giovane principe di Timothée Chalamet è un ragazzo sensibile e giusto che vive lontano dalla corte, insieme al fedele Falstaff (una sorta di Little John di Robin Hood). La sua vita è apparentemente solo sregolatezza e baldoria, finché non è costretto a tornare davanti a quel padre che detesta e infilarsi in un covo di vipere velenose. La sua ingenuità manifesta è la stessa che lo porterà, una volta Re, a prendere decisioni quasi mai sue, consigliate da uomini assetati di potere.

La scelta non è mai davvero tra le sue mani. È chiaro nel confronto con il perverso delfino di Francia interpretato dal un sempre più bravo Robert Pattinson. È chiaro in quello con la principessa Catherine di Valois (Lily Rose-Depp) che smaschera ogni sua apparente vittoria. Hal, o meglio Enrico V, deve perdere e uccidere coloro che ha amato, seguito e ascoltato per diventare il reggente di cui l’Inghilterra ha bisogno. E nel farlo dovrà riconoscere che non può essere totalmente diverso dal Re che fu suo padre.

The King Timothée Chalamet
The King (2019) – Credit: Netflix

The King è la storia di un figlio che non vuole diventare suo padre. È la storia di un ragazzo che ricerca in uomini più saggi di lui quella figura paterna che gli è mancata. Ma è, soprattutto, l’ascesa solitaria di un Re.

Ispirato al dramma di William Shakespeare, Enrico V, il film di Michôd è, infatti, un’opera sulla solitudine imprescindibile di un uomo al potere, sull’impossibilità di riconoscere la lealtà e la manipolazione. Si prende il tempo di raccontare la crescita e la formazione di un giovane uomo e la necessità di possedere sangue freddo e ambizione per guidare davvero una nazione. E lo fa grazie all’elegante regia di Michôd, che riconferma di essere uno dei registi più interessanti degli ultimi anni, e grazie all’accompagnamento di una colonna sonora epica e mai fuori posto.

Non tutti ameranno un film che si immerge lunghi dialoghi su strategie, guerra e manipolazione. Ma una serie di sequenze memorabili (c’è tanto di battaglia che sembra strizzare l’occhio alla celebre Battaglia dei Bastardi di Game of Thrones) rendono The King una piacevole analisi sulla nascita di un leader e uno dei prodotti cinematografici Netflix più riusciti degli ultimi anni.

The King sarà rilasciato su Netflix dal 1 novembre 2019.

Curiosi di vedere Timothée Chalamet nei panni di Enrico V in The King?